Tampone fatto domenica, ma il macchinario della Asl è in panne: “Io, prigioniera in casa”

Prigioniera in casa in attesa dei risultati del tampone che non arrivano perché il macchinario è rotto. In piena emergenza e con i numeri del contagio che salgono in maniera vertiginosa, succede a una donna di Brindisi il cui marito, venerdì scorso, è risultato positivo al covid dopo aver contratto il virus sul posto di lavoro. La moglie si è sottoposta come da prassi a tampone faringeo presso l’ospedale Perrino e si è chiusa in casa in attesa del risultato che sperava arrivasse nel giro di qualche giorno. Invece siamo a giovedì e non ha saputo nulla, una situazione che per altro le impedisce di riprendere a lavorare e anche di uscire a fare la spesa. Quando ha chiesto lumi alla Asl le è stato comunicato che il macchinario che processa i tamponi è rotto e che dunque i test vengono refertati in altre strutture. Oggi, giovedì 5 novembre, vengono resi noti i risultati dei tamponi effettuati giovedì scorso. “Sarebbe comprensibile se i ritardi fossero legati al numero dei tamponi, ma non ritengo sia giusto rimanere prigionieri in casa, senza la possibilità nemmeno di fare la spesa, perché un macchinario è rotto con i milioni investiti e spesi per la sanità”, dice la donna in attesa del referto.
Ritardi nei risultati dei tamponi vengono registrati anche a Ostuni.