Il Tribunale di Brindisi ha condannato a quattro anni e mezzo di reclusione l’imprenditore leccese Tommaso Ricchiuto, patron della Igeco Costruzioni, a tre anni il suo uomo di fiducia, Alfredo Bruno Bruno, responsabile tecnico dell’azienda e a sei anni e mezzo Gabriele Elia, ex assessore ai servizi sociali del comune di Cellino San Marco.
L’inchiesta giudiziaria riguarda appunto l’ipotesi di tangenti pagate da imprenditori a esponenti della giunta guidata da Francesco Cascione, all’epoca arrestato e sulle cui dichiarazioni rese successivamente l’impianto accusatorio è stato ulteriormente consolidato. Di quella giunta l’unica a risultare totalmente estranea al sistema illecito fu l’assessore all’Urbanistica, Marina Del Foro.
Ventuno erano gli imputati complessivamente, alcuni dei quali avevano affrontato i riti alternativi.
Il Tribunale, accogliendo le richieste del pubblico ministero Luca Miceli, ha ritenuto valida la ricostruzione secondo lui cospicue somme di denaro (si parla di ventimila euro al mese) sarebbero state versate da Ricchiuti attraverso Bruno alla giunta comunale di Cellino San Marco per far passare un appalto da 3 milioni e 400 mila euro relativo ai servizi di igiene urbana nel paese. L’ex assessore Elia risponde anche di associazione per delinquere finalizzata alla concussione e di altri due casi di corruzione.
Ora saranno necessari tre mesi per conoscere le motivazioni della sentenza. Le difese hanno già annunciato ricorso in appello.