E’ accusato di un tentato omicidio avvenuto a colpi d’arma da fuoco nel maggio dello scorso anno: all’alba di oggi i Carabinieri del Nucleo Investigativo del Reparto Operativo del Comando Provinciale di Brindisi e della compagnia di San Vito dei Normanni hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di Roberto Licci, 29 anni.
L’indagine, sotto il coordinamento e la direzione della Procura della Repubblica di Brindisi, è stata avviata il 16 maggio 2017, dopo il tentato omicidio di un 34enne, pregiudicato del luogo, da parte di Licci, il quale, a bordo di uno scooter di grossa cilindrata, nel corso di un inseguimento dell’autovettura guidata dalla vittima, esplose quattro colpi di pistola cal. 38 nei suoi confronti, venendo successivamente speronato da parte di un altro uomo che viaggiava su un’auto e che gli sparò a sua volta contro, senza colpirlo.
Il movente sarebbe legato a questioni di natura passionale legate a una donna contesa.
A Licci gli investigatori sono risaliti attraverso l’esame del DNA (rinvenuto sugli occhiali e sul casco sequestrati nelle vicinanze della scena del crimine), un profilo genetico maschile compatibile con quello dell’indagato.
L’arresto è stato richiesto dalla procura della Repubblica e disposto dal gip del Tribunale di Brindisi.
L’arrestato annovera a suo carico vari pregiudizi penali. Gravissimi i reati contestati tentato omicidio aggravato, detenzione e porto in luogo pubblico di arma comune da sparo, danneggiamento dell’autovettura condotta dalla vittima, nonché esplosione in luogo abitato di quattro colpi di pistola. La condotta è sintomatica della personalità dell’indagato rivelatrice della ferma volontà di colpire a morte la vittima, infatti si procura un veicolo potente e maneggevole a trasmissione automatica capace di raggiungere velocità ragguardevoli, con cui districarsi agevolmente nel traffico urbano permettendogli quindi di utilizzare la pistola durante la guida. L’uso dello scooter rispondeva quindi a una doppia funzione inseguire la vittima, utilizzare la pistola esplodendogli i colpi e assicurarsi la fuga e l’impunità grazie al casco, se non fosse caduto a seguito dell’intervento del conducente di una Fiat Uno intervenuto a supporto della vittima. Solo una fatalità ha scongiurato che le conseguenze dell’azione dell’indagato fossero state più fosche. L’evento ha avuto luogo verso le ore 15.00 di un giorno del mese di maggio quindi, in un pomeriggio primaverile in cui le persone si riversano per le strade del quartiere teatro dell’evento, il rione Bozzano che è densamente popolato. Si pensi che uno dei colpi ha attinto accidentalmente un furgone parcheggiato sulla pubblica via, avrebbe potuto tranquillamente colpire un passante determinando una tragedia.
Riguardo al movente da cui è scaturito l’evento delittuoso è da sottolinearne la futilità, da ascrivere ad aspetti di natura passionale, ovvero la rivalità per una donna con la vittima un 33enne del luogo.
L’arrestato dopo l’espletamento delle formalità di rito è stato associato nella Casa Circondariale di Brindisi a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.