Ufficiale dei carabinieri morto durante una gara di tiro: in sette a giudizio

Sette persone a processo per la morte dell’ufficiale dei carabinieri Giambruno Ruello. Il militare fu ucciso da un colpo di pistola alla nuca mentre partecipava alla prova del campionato di tiro dinamico che a maggio scorso si stava svolgendo a Oria.

Il pm Raffaele Casto ha chiesto il rinvio a giudizio non solo per colui che aveva sparato i colpi ma anche per i componenti del direttivo dell’associazione che aveva organizzato la gara e per l’arbitro. Il gip De Angelis ha accolto la richiesta ed ha mandato a processo: Pietro Apuzzo esecutore materiale del reato, Francesco De Pace presidente del Dynamic Shooting club di Oria dove si stava svolgendo la competizioni e gli altri componenti Graziantonio Prudentino, Francesco Tancredi, Salvatore Castellana, Alfonso Passiante, e Cosimo Leone come responsabile degli arbitri.

L’incidente si era verificato intorno alle 12.30 del 28 maggio 2017, sin da subito le condizioni del carabiniere sono apparse gravi. L’uomo è stato ricoverato in Rianimazione al Perrino di Brindisi, il giorno dopo è deceduto. Ruello, di origine tarantina prestava servizio a Bari, ma per tanti anni ha svolto attività al comando provinciale dei carabinieri di Brindisi.

Era stato raggiunto da un proiettile di una pistola Glock calibro 9×21 che lo ha centrato alla nuca, il capitano partecipava alla manifestazione sportiva come arbitro. Gli inquirenti hanno rilevato la mancanza di sicurezza sul campo da tiro, oltre all’assenza di protezione per le persone che si trovavano a destra e a sinistra di chi esplodeva i colpi di arma da fuoco.

Gli eredi del carabiniere, la moglie e i tre i figli si sono costituiti parte civile, difesi dall’avvocato Massimo Manfreda e Sabrina Conte.

Il processo inizierà il 18 gennaio 2018.

Massimo Manfreda