Avrebbe abusato sessualmente di due ragazzine, una delle quali una nipotina, affidategli in quanto istruttore di maneggio: un brindisino di 65 anni, prima finito in carcere e poi ai domiciliari con braccialetto elettronico, è accusato di violenza sessuale aggravata dal fatto che le vittime avevano meno di quattordici anni.
L’udienza preliminare, iniziata davanti al gup del Tribunale di Lecce, è stata rinviata alla fine del prossimo mese di gennaio. L’imputato continua a proclamarsi innocente. A chiedere il rinvio a giudizio è stato il pm Luigi Mastroniani che ha coordinato le indagini.
Secondo l’accusa, l’uomo avrebbe abusato della nipotina sin da quando aveva nove anni: le era affidata per andare proprio al maneggio del quale il brindisino era proprietario. Alla bambina l’uomo avrebbe detto di voler avere rapporti intimi con lei a causa di problemi con la moglie e l’avrebbe indotta a mantenere il segreto «altrimenti sarebbe scoppiata una guerra».
Nel secondo caso la vittima sarebbe stata una allieva della scuola di equitazione. La ragazzina sarebbe stata portata in una pineta e toccata nelle parti intime, con la giustificazione di volerle insegnare a empatizzare con il cavallo.
I fatti si riferiscono a un periodo compreso tra il 2018 e il maggio del 2021.
A far emergere la vicenda è stata una delle vittime che in una lettera indirizzata a un’amica aveva raccontato di un terribile segreto. La madre, informata, era riuscita a far parlare la figlia su ciò che la tormentava. Il pm ha chiesto e ottenuto l’esecuzione di un incidente probatorio: le due presunte vittime sono state ascoltate in ambiente protetto e interrogate da accusa e difesa.
L’uomo, venuto a conoscenza dell’inchiesta, avrebbe cercato di intimidire sia le presunte vittime che i genitori. Per questo scattarono le manette.