Ha dichiarato di essere laureata in Bulgaria e che quel titolo di studi è stato riconosciuto come valido dal Tar per insegnare: in realtà non era vero e così una fasanese di 41 anni rischia di finire a processo dopo la denuncia presentata nei suoi confronti dall’Ufficio scolastico di Taranto e l’indagine avviata dalla procura del capoluogo ionico.
La donna ha presentato richiesta di inserimento negli elenchi aggiuntivi delle graduatorie nella provincia di Taranto per le supplenze in materie letterarie nelle scuole superiori e per italiano, storia e geografia nelle scuole medie.
Nel modulo ha allegato il suo certificato di laurea che ha conseguito in Bulgaria e ha attestato di aver ottenuto un riconoscimento del titolo abilitante all’insegnamento in Italia con una sentenza del Tar. In realtà il Tribunale amministrativo aveva dichiarato il suo ricorso irricevibile.
L’aspirante insegnante così avrebbe dichiarato il falso.
L’ufficio scolastico di Taranto, avendo appurato l’irregolarità, ha inviato comunicazione alla procura della Repubblica che ha aperto un’indagine conclusasi qualche settimana fa.
L’insegnante 41enne, appartenente a una nota famiglia fasanese, rischia il rinvio a giudizio per falsa attestazione a un pubblico ufficiale qualità personali proprie. Si tratta di una tipologia di reato per cui è prevista la reclusione da uno a sei anni.
Sono numerosi gli italiani che si spostano in Bulgaria per conseguire la laurea. Ma con un titolo di studio conseguito in quel paese non si ottiene in Italia il riconoscimento automatico del livello d’istruzione o della qualifica professionale.