Agricoltura e sviluppo etico del territorio, incontro a Mesagne sulle opportunità di Finanziamento

di Giancarlo Sacrestano

L’allarme occupazione nelle aree del meridione d’Italia è giunto a livelli insopportabili. I dati ISTAT dicono che sempre più giovani (oltre il 50% di quelli tra i 18 ed i 24 anni) sono disoccupati e cresce fra gli inattivi il numero di quelli che un lavoro non lo cerca più.

In contro tendenza e con un trend positivo, (+7%) il nuovo interesse per il settore agricolo. Sono sempre di più i giovani che reagiscono alle difficoltà tornando a lavorare la terra. Sono i nuovi contadini, nuovi agricoltori, partite iva anche loro, cioè ditte individuali che hanno riscoperto una dimensione lavorativa che pur perseguendo il guadagno, non rinunciano alla funzione di consapevole salvaguardia di un patrimonio di valori, sapori e gusti senza disdegnare l’identità storico-culturale del proprio territorio.

Superata la generazione dei figli dei contadini, divenuti operai ed impiegati, la terra, l’agricoltura, torna a reclamare, nei cuori dei nipoti cafoni di ieri, il proprio ruolo di protagonista, di elemento di crescita e sviluppo e numerose si registrano le iniziative di sprone che invitano a riconsiderare il percorso agricolo, quale vettore di sviluppo lavorativo. Nel nostro Salento, si registrano segnali incoraggianti della ripresa dell’interesse, per il settore economico primario: la terra. Con una vicissitudine lunga e sotterranea, prende la luce il progetto dell’associazione Rete Bio-etica Terre del Salento. “La Rete – si legge sul sito dell’associazione – è un’area geografica dove agricoltori, cittadini, operatori turistici, associazioni e pubbliche amministrazioni stringono un accordo per la gestione sostenibile delle risorse locali, partendo dal modello biologico di produzione e consumo (filiera corta, Gruppi di Acquisto Solidale, mense pubbliche “bio”, ecc.).

Nella Rete Bio-Etica, la promozione dei prodotti biologici si coniuga indissolubilmente con la promozione del territorio e delle sue peculiarità, per ottenere, di fatto, un pieno sviluppo delle potenzialità economiche, sociali e culturali”. Nata dalla intuizione di giovani professionisti ed operatori del settore agricolo, l’associazione ha proseguito il suo cammino di coinvolgimento di imprese ed istituzioni, ampliando la sua azione nel basso Salento, toccando ma non attecchendo a Brindisi, città preda ancora dei fantasmi della logica spartitoria e del potere che l’hanno assoggettata allo sviluppo industriale, ma incontrando il favore, in terra brindisina della istituzione comunale di Mesagne, dove ritorna oggi, 2 settembre, alle 19 presso il piano nobile del castello, con un incontro a tema sui finanziamenti europei. La prof.ssa Germana DI FALCO, la super esperta di Politiche e Programmi europei presso la Commissione Europea, e l’europarlamentare on. Nicola CAPUTO, membro della Commissione Agricoltura e Sviluppo Rurale e presidente della Commissione per il programma per l’ambiente e l’azione per il clima (LIFE), esporranno le diverse opportunità messe a disposizione dalla Comunità Europea (LIFE, HORIZON, ISA2, HERCULE III, IPA II, etc.) per il sostegno ad un efficace sviluppo del settore agricolo.

Brindisi e la sua piana, le sue peculiarità e le sue produzioni storiche, non assolve al suo ruolo di capofila; si bea delle reminiscenze oniriche di un tempo che fu, nel mentre altrove, già si disegna il solco per la semina per l’unica coltivazione redditizia che l’agricoltura moderna suggerisce, l’azione interdisciplinare tra i vari settori dell’economia per la redazione di un piano d’azione a rete che ancora una volta, altri e lontano dalla ragione culturale del territorio, disegnano per essa.