Il frate sul campo di battaglia: San Lorenzo e la battaglia di Albareale in un libro tra storia e religione

L’iconografia laurenziana, come ebbe a rilevare Alberto Del Sordo in un suo scritto del 1959, rappresenta molto spesso Lorenzo da Brindisi sul campo di battaglia mentre incoraggia i Cristiani a resistere e a combattere contro l’esercito ottomano, che aveva invaso le terre d’Ungheria. Gli agiografi furono particolarmente colpiti da quel singolare episodio, collocato quasi al centro della vita di Lorenzo e conseguentemente l’eroico cappuccino è rappresento quasi come un generale alla testa del suo esercito che, « Christiani nominis hostes, erecta Cruce, deterret ».
La vittoria, della quale Lorenzo da Brindisi era stato protagonista arrise alle forze cristiane e ad Albareale, l’odierna Székesfehérvár, città fortificata nella bassa Ungheria ove s’erano incoronati i sovrani magiari, nell’ottobre del 1601, si ripeteva, dopo 30 anni, il miracolo del 1571 a Lepanto. Quella figura di frate combattente rappresenta, però, soltanto un aspetto della personalità di Lorenzo da Brindisi, che insigni studiosi hanno cercato di mettere in luce.
Se ne parlerà martedì 6 dicembre, alle ore 17.30, presso la chiesa Santa Lucia di Brindisi nella presentazione del libro “San Lorenzo e la battaglia di Albareale” alla presenza dell’autore Alfredo Di Napoli. Coordina e introduce i lavori Giacomo Carito, responsabile della Cattedra Laurenziana di Brindisi. In apertura Giancarlo Cafiero (Società di Storia Patria per la Puglia) darà lettura dei versi composti da Pasquale Camassa in onore di san Lorenzo da Brindisi.