di Giancarlo Sacrestano
traduzione dal polacco: Wanda Janina Lipka
Il 7 novembre del 1944 a Brindisi, al 301° squadrone aereo da bombardamento “Terra di Pomerania” veniva attribuita la nuova denominazione di “Difensori di Varsavia”. Agli aviatori di Polonia che da circa un anno vivevano Brindisi ed il suo aeroporto di Casale come la loro “casa”, la nuova ed onorevole denominazione racchiudeva tutto l’orgoglio, la passione e il sacrificio per la lontana patria, sottoposta al martirio dell’oppressione nazista. Quel giorno, di esatti 70 anni fa, Brindisi, diventava per ogni singolo aviatore polacco, la seconda patria.
Nei primi giorni di quello stesso anno, erano già stati sepolti, nel cimitero di Brindisi 10 aviatori rimasti uccisi durante un volo di ritorno, proprio sull’amata Polonia.
Tra le tante città polacche, una mi ha suggestionato in modo particolar, Biala Podlaska una città dell’estremità sud-orientale della Polonia, a pochi chilometri con la repubblica di Bielorussia. 60mila abitanti, importante snodo commerciale e doganale, dal 2004 nuova “porta d’oriente” della comune casa europea. Ho chiesto al sindaco della città di poter scambiare con lui alcune opinioni e ricevere dalla esperienza di uomo politico locale che ha però ricoperto anche per due mandati la carica di senatore della Repubblica Polacca ricoprendo anche la funzione di vicepresidente, una idea di futuro europeo possibile.
D) – Sindaco Czaspki, i legami che ci legano, affondano le loro ragioni nel sacrificio e nell’onore di una memoria di dolore, da cui però è risorta la speranza.
A Biala Podlaska, la sua città, il cimitero militare italiano più ad est della sorella terra di Polonia, con 406 sepolture di miei connazionali vittime del nazismo. So poco del campo di internamento nazista di Biala Podlaska, ma so che le donne e gli uomini della sua città aiutavano i prigionieri italiani, con un pezzo di pane da spezzare insieme o una coperta da dividere per sopportare il freddo.
Oggi le loro memorie sono custodite con cura dai cittadini di Biala Podlaska e il cimitero è sempre visitato dalla preghiera di tanti. Dalla solidarietà di allora, è nata la libertà.
Da dieci anni Biala Podlaska e Brindisi, sono città di una casa comune, lontane più di duemila chilometri, vicine nella solidarietà e nel desiderio di condividere lo stesso percorso di libertà all’interno di un’Europa che da circa 70 anni vive senza guerre, ma alle cui porte, a Biala come Brindisi, bussano gli uomini, le donne, i bambini, provenienti dai paesi dove la guerra e ogni tipo di povertà uccide ogni speranza. Qual è il suo pensiero e il suo progetto di amministratore locale per l’accoglienza dei tanti uomini che inseguono la loro speranza, cercandola in Europa?
R) – Biala Podlaska è un luogo molto particolare della mappa polacca. E’ un luogo di gente molto benevola. I cittadini sono aperti, sinceri, conoscono il proprio valore e sono sempre pronti ad aiutare ogni altro essere umano. Nella Polonia orientale si pone molta importanza alla religione e alla tradizione.
Da tanto nasce la cura della memoria di coloro i quali hanno sperimentato la vita in maniera dura. Da qui la nostra memoria per i soldati italiani, che sono stati inviati al campo d’internamento nazista situato nella nostra città.
Ogni anno si celebra una santa messa proprio nel cimitero, dove sono sepolti.
Il cimitero è circondato dalla cura del Comune, ma anche dalle continue attenzioni degli allievi di una scuola posta nelle vicinanze.
Il I° novembre, in Polonia si celebra la festa di Tutti i Santi, quando visitiamo le tombe dei cari defunti, preghiamo per loro e mettiamo le candele sulle loro tombe. Queste candele sono sempre accese anche nel “cimitero italiano” (perchè noi così lo chiamiamo) di Biala Podlaska.
Sono un signore del secolo scorso, mi ricordo del tempo del profondo comunismo in Polonia, ho combattuto per la democrazia da giovane uomo nel movimento di resistenza “Solidarnosc”. L’anno 1989 ha rappresentato per me una grande festa. Ora siamo da 10 anni nell’unione Europea credo che il nostro sacro dovere sia di prendersi cura dell’Unità dell’Europa, ma anche di aiutare coloro che questa libertà non l’hanno ancora sperimentata. L’Europa ha un particolare ruolo da svolgere. Biala Podlaska è piccola una piccola parte dell’Europa, non dimentichiamo che a 30 chilometri da Biala Podlaska c’è il confine dell’Unione Europea.
D) – La città è il luogo dove il cittadino cresce e sviluppa le proprie aspirazioni. Economia, cultura, sanità, sono i pilastri su cui costruire ogni sana comunità. Lo scorso mese di settembre, i rappresentanti degli enti locali di tutta Europa, si sono riuniti a Brindisi per presentare una proposta di governance multilivello, chiedendo agli Stati membri dell’Unione Europea, maggiore ascolto per gli amministratori locali. Quali sono le strategie per un amministratore locale che vuole vincere le sfide dell’Europa del futuro?
R) – Il mio compito è quello di prendermi cura dei residenti della città, la mia comunità. Ne sono moralmente responsabile.
Voglio rendere la mia città migliore, più confortevole. Voglio che questo sia un buono posto per vivere.
Per il bravo amministratore non ci sono questioni di cui non interessarsi, (come mi ha insegnato il mio mentore di santa memoria, prof. Michael Kulesza riformatore del sistema di autogestione del Paese).
Aspiro allo sviluppo della città, che oggi è proprio diversa da quella che trovai nel 1998, (anno in cui divenni per la prima volta Sindaco della città).
Mi prendo cura dell’infrastruttura, perchè i residenti possano avere servizi comunali di un buon livello.
Le più giovani generazioni di Biala Podlaska, possano usufruire di buoni asili nido, scuole materne e scuole, perché possano sviluppare le loro abilità ed istruirsi, per poter utilizzare il loro potenziale nel lavoro.
Il problema di Biala Podlaska è la disoccupazione. Troppi giovani lasciano la zona in cerca di lavoro che potrebbe soddisfare le loro aspirazioni professionali.
Nella mia città sto realizzando diversi programmi di sostegno. Uno di loro si propone di sostenere le famiglie numerose. Un altro programma riguarda la protezione dell’anziano con un sistema di supporto ai suoi bisogni.
E’ in preparazione un progetto di rigenerazione urbana che riguarda il rapporto tra la città ed il fiume Krzna. Un programma multilivello che cambierà proprio completamente la città, con la creazione di nuove infrastrutture, nuovi posti di lavoro, ma divenire anche un luogo del riposo per i residenti e le persone che visitano Biala Podlaska.
E’ fondamentale, a mio parere, creare le condizioni per lo sviluppo. Non penso da qui ai prossimi anni, ma penso alle prossime generazioni. Bisogna investire sulle giovani generazioni, dare loro adeguate occasioni e possibilità.
Il ruolo di noi adulti è quello di educare e indicare ai giovani le vie appropriate dell’agire.
La cura della nostra casa comune. L’attenzione e la cura della memoria per coloro che hanno combattuto, perche oggi possiamo vivere in un Paese libero con tutti i vantaggi della democrazia.
Questa è una grande responsabilità.
La responsabilità verso le generazioni future.
D) – Il dialogo fra città anche se lontane, può permettere di aprire i propri occhi all’esperienza di altre culture e di altri sistemi. Brindisi può rappresentare per la città di Biala Podlaska un partner per lo sviluppo e la comprensione di culture, economie e mercati e nuove opportunità di crescita sociale, culturale ed anche lavorativa?
R) – La cooperazione con la città di Brindisi può essere per Biala Podlaska un’altra opportunità di crescita. Lo scambio di esperienze, l’osservazione di funzionamento delle due città, la ricerca delle vie per un futuro sviluppo, ma prima di tutto – la collaborazione nella ricerca delle nuove prospettive è una grande opportunità per le nostre città.
Nulla sviluppa meglio come lo scambio delle esperienze. Importanti opportunità si realizzano nel settore della cooperazione culturale. Entrambi le città,
hanno sperimentato la durezza della storia. Il fatto che sul suolo della mia città si sono trovati soldati italiani, il fatto, che cittadini di Biala Podlaska si sono adoperati per aiutarli e fino ad oggi ricordano i defunti è molto costruttivo. Dimostra che due città così lontane tra loro, sono unite da una storia comune. Vale la pena di iniziare insieme a curare la memoria dei nostri connazionali defunti e vale iniziare la collaborazione tra Biala Podlaska e Brindisi.
Mantengo le dita incrociate per il successo di questo progetto e spero, di poterlo realizzare (se i cittadini mi danno la possibilità. (NdR) – il 17 novembre si svolgeranno le elezioni per il rinnovo della carica di sindaco di Biala Podlaska.