Al «Cinema Impero» l’autunno d’autore in una rassegna

Da ottobre a dicembre al «Cinema Teatro Impero» di Brindisi torna la programmazione pensata per tutti gli amanti dei film di qualità. Nove titoli che insieme fanno una rassegna da non perdere, con ingresso a 5 euro, per altrettanti week-end all’insegna del cinema d’autore. Spettacoli alle 18 e alle 20 per un viaggio nella società contemporanea attraverso i temi che più investono il nostro tempo.

Si comincia il 20 e 21 ottobre con «Benvenuti a casa mia», l’ultimo lavoro di Philippe de Cauveron. Jean-Etienne Fougerole, intellettuale engagé, promuove in televisione il suo ultimo libro. Incalzato dalla provocazione del suo rivale, un giovane candidato (e scrittore) di destra che lo invita ad accogliere a casa una famiglia Rom, annuncia pubblicamente indirizzo e disponibilità, sperando che nessuno lo prenda davvero sul serio. Ma Babik e prole, riuniti intorno al televisore, raccolgono l’invito e battono cassa al cancello. Insediatisi con la roulotte nel giardino dei Fougerole, provano a integrarsi con risultati maldestri e una resilienza irriducibile come il pregiudizio.

Il week-end successivo, 27 e 28 ottobre, nella storica sala brindisina sarà proiettato «Il maestro di violino», regia di Sérgio Machado, un film per tutti che utilizza il potere della musica per denunciare le barriere sociali.

La rassegna continua il 3 e 4 novembre con «Don’t worry», film di Gus Van Sant. John Callahan ha una grande bramosia di vivere, un talento per le battute colorite e un grosso problema di alcolismo. In una notte in cui sia lui sia il suo compagno di bevute sono in auto subiscono un grave incidente che lo costringe su una sedia a rotelle e gli consente di scrivere solo unendo entrambe le mani. L’ultima cosa a cui pensa è smettere di bere ma quando, seppur recalcitrante, entra in un gruppo di recupero per alcolisti, scopre di avere un dono nel disegnare vignette capaci di provocare sia risate sia reazioni sdegnate.

«Un figlio all’improvviso» è il titolo del film in rassegna il 10 e 11 novembre. Andrè e Laurence sono una coppia di mezza età che non ha problemi economici e che si è adagiata in una routine quotidiana. Un giorno al supermercato Patrick, un uomo giovane affetto da sordità si avvicina ad André ritenendolo suo padre. Da quel momento la vita per la coppia cambia. Se Laurence non può essere la madre ma vorrebbe esserlo André potrebbe essere il padre ma rifiuta assolutamente l’idea e ritiene che Patrick sia un truffatore. La coppia dovrà confrontarsi con delle situazioni fino ad allora impensabili.

Il successivo appuntamento è con «Girl», di Lukas Dhont, in programma il 17 e 18 novembre. Lara ha quindici anni e il suo sogno è quello di diventare una ballerina professionista. Il padre la sostiene molto e la iscrive in una nuova scuola che richiede molta disciplina. Il problema è che Lara capisce presto che il suo corpo non sembra adatto a raggiungere il suo obiettivo. Lara, infatti, è nata nel corpo di un uomo.

La rassegna continua con «Un affare di famiglia», per la regia di Kore’eda Hirokazu, in arrivo nel week-end del 24 e 25 novembre. In un umile appartamento vive una piccola comunità di persone, che sembra unita da legami di parentela. Così non è, nonostante la presenza di una “nonna” e di una coppia, formata dall’operaio edile Osamu e da Nobuyo, dipendente di una lavanderia. Quando Osamu trova per strada una bambina che sembra abbandonata dai genitori, decide di accoglierla in casa.

«La casa dei libri» è il titolo in locandina l’1 e il 2 dicembre, lavoro diretto da Isabel Coixet. Fine anni Cinquanta. Hardborough, Inghilterra. Florence Green ha perso il marito nel secondo conflitto mondiale e ha deciso di aprire una libreria in quest’area culturalmente depressa. La sua impresa non sarà semplice perché nella cittadina c’è chi vuole utilizzare l’edificio per altre (presunte) iniziative culturali e farà di tutto per fermarla. Non sarà però del tutto sola perché troverà la collaborazione di una bambina e di un anziano appassionato lettore.

Dominique Farrugia è la regista del film «Separati ma non troppo», in sala nel week-end dell’8 e 9 dicembre. Delphine e Yvan divorziano. Poiché la situazione economica di Yvan non gli permette di trovare una casa, si ricorda che, in realtà, è detentore del 20% della casa in cui vive ancora la ex-moglie. Torna, allora, a vivere sotto lo stesso tetto con Delphine, in quel 20% che gli spetta: sarà in questa situazione particolare (e, a tratti, grottesca) che i due ex-coniugi si renderanno conto della bellezza dei piccoli momenti di felicità di questa convivenza forzata…

La rassegna si chiude il 15 e 16 dicembre con «Mary Shelley – Un amore immortale», film della regista e sceneggiatrice saudita Haifaa Al-Mansour. Mary, figlia di un’antesignana del femminismo e di un filosofo, cresce in bellezza e cultura. Appassionata di letteratura gotica e di fantasmi, si rifugia spesso in un cimitero e sogna di scrivere un giorno il suo romanzo. Durante un soggiorno in campagna incontra Percy Shelley, poeta inquieto che la seduce e si innamora perdutamente. Sposato con prole, Percy nasconde a Mary la verità. Svelata l’omissione, Mary deve scegliere se vivere o negarsi quell’amore.