“La bella stagione”, il mondo visto con gli occhi di Zanna Bianca

«La Bella Stagione», rassegna organizzata dal Comune di Brindisi con la partecipazione della Fondazione Nuovo Teatro Verdi, completa la sua proposta di teatro dedicata agli spettatori più piccoli. E così, martedì 28 agosto (ore 20), nella corte del Complesso ex Scuole Pie (Corte degli Artigiani), va in scena «Zanna Bianca, della natura selvaggia – Il racconto», spettacolo di Francesco Niccolini con Luigi D’Elia. Ingresso gratuito, consigliato a partire dai 7 anni.

Nel grande Nord, al centro di un silenzio bianco e sconfinato, una lupa con chiazze di pelo color rosso cannella sul capo e una lunga striscia bianca sul petto, ha trovato la tana migliore dove far nascere i suoi cuccioli. Tra questi un batuffolo di pelo che presto diventerà il lupo più famoso di tutti i tempi: Zanna Bianca.

Luigi D’Elia e Francesco Niccolini tornano nel luogo che amano di più, la grande foresta. Ma se cinque anni fa l’avevano raccontata con gli occhi di un bambino meravigliato e di un nonno esperto e silenzioso, questa volta rinunciano agli esseri umani e alle loro parole, per incontrare chi della foresta fa parte come le sue ombre, il muschio, l’ossigeno: i lupi. Uno spettacolo che vive nel corpo di un lupo, da quando il cucciolo scopre il mondo fuori dalla tana a quando fa esperienza della vita, della morte, della notte, dell’uomo. Un racconto che corre sul bianco gelo della neve, si scalda intorno al calore del fuoco, ascolta il vento tra gli alberi della foresta, annusa l’avvicinarsi di creature amiche e nemiche.

La narrazione di Luigi D’Elia porta fuori dal tempo adulti e bambini, che, condotti ad un comune stato senza età e identità, vivono di passi cauti e scatti improvvisi, di silenzi sensibili, di zuffe e di complicità. «Zanna bianca» e «Il richiamo della foresta» di Jack London sono annodati tra loro dalla sapientissima mano di Francesco Niccolini in un’epopea con un solo orizzonte: la libertà.

Il lupo compie i primi passi nel mondo incontrando le prime lotte e anche le prime ferite. Diventato lupo, il suo cammino si costella di esperienze che lo proiettano nell’età adulta e alla piena consapevolezza del mondo in cui vive: l’incontro con l’indiano Castoro Grigio che lo porta ad attraversare il Nord ghiacciato per cacciare alci e orsi, e poi il feroce Smith il Bello che lo fa combattere nell’arena come un gladiatore, e ancora Jack, il cercatore d’oro da cui verrà salvato e che salverà. Tra epiche gare di forza e combattimenti all’ultimo sangue, si consuma la grande epopea di questo personaggio leggendario, di questo lupo che alla fine sceglierà la sua vera natura di creatura libera.

Alla fine dello spettacolo tutti gli spettatori immaginano, anzi vedono Zanna Bianca «correre, sempre in testa al branco, sotto la luna o con la luce blu dell’aurora boreale, gigantesco e bellissimo in mezzo agli altri lupi, mentre dalla sua grande gola spalancata si leva il canto dell’infanzia del mondo, che è il canto degli animali liberi di tutta la Terra».