Politica dell’assistenza e cultura dell’ospitalità

E’ cominciato, anche presso il porto di Brindisi, l’arrivo di quanti fuggono dalla Siria devastata da una cruentissima guerra civile.
Si tratta di persone che, scappano dalla violenza e dalla morte probabile, per cercare rifugio in una nazione ospitale. La loro fuga, non ci vuole il mago di Oz per capirlo, è già diventata occasione di guadagno per quanti speculano sulla condizione di queste persone, garantendo loro, a suon di migliaia di euro, un semplice passaggio a bordo di vere carrette del mare, sino ai lidi ospitali d’Italia.

Da millenni, Brindisi è luogo di sbarco e prima assistenza, per quanti, profughi, fuggiaschi e naufraghi cercano un approdo per la rinascita della loro speranza.
In tutto questo tempo, però, non è mai stato concepito un programma di accoglienza, che tramutasse l’immigrato da onere a risorsa.
L’accoglienza è stata delegata alla estemporanea seppur lodevole volontarietà degli atti dei privati e a quella insufficiente della macchina pubblica, che non è mai riuscita a definire una politica di gestione di questi particolari, ma consistenti e costanti flussi migratori.
Ancora una volta, lo Stato, ma questo pare non essere stato chiaro sino ad oggi, provvede a sue spese, a sostenere quelle istituzioni pubbliche, Comuni, provincie ecc…, che qualificano la loro assistenza agli immigrati di diverse fattispecie, con particolare riguardo, ai minori ed ai richiedenti asilo.
Brindisi, negli anni non ha per niente fatto uso di alcuno nei piani finanziari previsti dal Ministero dell’Interno e dire che ci proclamiamo città ospitale.
Nei giorni scorsi, È stato pubblicato sulla Gazzetta ufficiale n. 207 del 4 settembre 2013, il bando (decreto del ministro dell’Interno 30 luglio 2013) relativo alle modalità di presentazione delle domande di contributo a valere sul Fondo nazionale per le politiche e i servizi dell’asilo da parte degli enti locali che intendono prestare dal gennaio 2014, per 3 anni, servizi di accoglienza integrata in favore di persone richiedenti e titolari di protezione internazionale e umanitaria.
Si tratta dei contributi destinati dal Ministero dell’Interno al Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati (Sprar) per il triennio 2014-2016, riguardano i servizi di accoglienza materiale, tutela legale e psico-socio-sanitaria, orientamento ai servizi del territorio, formazione linguistica e professionale, accompagnamento nell’inserimento lavorativo e abitativo.
Possono presentare domanda di contributo, e quindi di accesso al Fondo nazionale, i Comuni, le Unioni di Comuni, le Povince – anche in forma associata – in partenariato con le realtà del “privato sociale”.
Termine e modalità di invio
Le domande dovranno essere presentate entro il 19 ottobre 2013, in duplice copia, utilizzando esclusivamente il modello e i relativi allegati scaricabili da questo sito o dal sito del “Servizio centrale Sprar”. Potranno essere consegnate a mano o inviate tramite raccomandata con ricevuta di ritorno a: ministero dell’Interno, dipartimento per le Libertà civili e l’Immigrazione – direzione centrale dei Servizi civili per l’immigrazione e l’asilo, Piazza del Viminale, 00184, Roma.

In caso di recapito a mano, le domande vanno consegnate  all’l’Ufficio accettazione corrispondenza del ministero in via Palermo 101, Roma, nei seguenti orari:  

- dal lunedì al venerdi, ore 9-14 e 14.30-18;
– sabato dalle 9 alle 13.

Per compilare le domande si può fare riferimento alle Linee guida allegate al bando oppure ricorrendo alle Faq (frequently asked questions). I quesiti si possono inviare all’indirizzo di posta elettronica [email protected] e saranno consultabili insieme alle risposte in una sezione ‘dedicata’ sul sito del Servizio centrale.
Giancarlo Sacrestano
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