Da Virginia Raffaele a Raoul Bova, passando da Ezio Bosso: una grande stagione al Nuovo Teatro Verdi

La Fondazione Nuovo Teatro Verdi ha presentato questa mattina la stagione 2016-2017. All’incontro, che si è svolto nella sala conferenze del Complesso ex Scuole Pie, hanno preso parte la sindaca di Brindisi e presidente della Fondazione Angela Carluccio, l’assessore al Teatro Francesca Scatigno, quello alla Cultura e Spettacolo Maria Greco, il capo di Gabinetto della sindaca Nicola Zizzi, il direttore artistico Carmelo Grassi, l’attore Ettore Bassi, tra gli attesi interpreti della stagione, per passare in rassegna i titoli che confermano la qualità delle produzioni e la presenza dei protagonisti della scena nazionale.

Il parterre di interpreti e registi coinvolti si conferma anche quest’anno di grande spessore: i nomi del migliore cinema italiano sfidano la scena accanto ai grandi artisti dello spettacolo dal vivo per spaziare dalla musica al teatro classico fino alle scritture contemporanee. Ettore Bassi, Rocco Papaleo, Fabrizio Bentivoglio, Sergio Rubini, Virginia Raffaele, Paolo Rossi, Mariangela D’Abbraccio, Geppy Gleijeses, Daniele Pecci, Maddalena Crippa, Alessandro Haber, Lucrezia Lante Della Rovere, Serena Autieri, Attilio Fontana, Raoul Bova, Ezio Bosso e Laura Morante, sono solo alcuni dei nomi che fanno parte del nuovo cartellone del Verdi.

La stagione del Verdi si apre il 22 novembre con Ettore Bassi, protagonista di «Il Sindaco Pescatore», storia di un eroe dei nostri tempi, Angelo Vassallo, ex primo cittadino di Pollica, nel cuore del Cilento, ucciso nel 2010 in un agguato ancora oggi senza colpevoli: un uomo che ha pagato con la vita l’impegno di difendere la sua terra, la Campania. Sul palcoscenico un violino accompagna il monologo dell’attore barese. La vicenda ha ispirato anche un tv movie evento andato in onda su RaiUno lo scorso febbraio. Il 23 e 24 novembre lo spettacolo sarà riproposto in matinée per le scuole.

Si cambia decisamente traiettoria l’1 dicembre con lo spettacolo «Buena onda»: continua il percorso di Rocco Papaleo e dei suoi fidati compagni di viaggio attraverso il teatro canzone ma questa volta la rotta punta verso i confini del mondo. Come nel caso di «Una piccola impresa meridionale», che nel 2015 ha stregato il pubblico brindisino, anche questa volta il viaggio e la scoperta saranno il centro della poetica di Rocco, ma con uno sguardo rivolto a paesaggi esotici. Non un semplice spettacolo teatrale ma un’operazione artistica che mette in contatto teatro e cinema.

«Provando… dobbiamo parlare», spettacolo in scena il 16 dicembre, nasce da un’idea cinematografica che si confronta con il palcoscenico, per poi sfociare sul grande schermo e, infine, tornare al teatro con un cast d’eccezione: Sergio Rubini, Fabrizio Bentivoglio, Maria Pia Calzone e Isabella Ragonese. La pièce è un piccolo gioiello di dialoghi e porta in scena la storia di due coppie di amici molto diverse nella quale emergono tutte le differenze, le contraddizioni e il groviglio del non detto.

La danza classica è il tema di fine d’anno: il «Balletto del Sud» torna in scena il 29 dicembre con «La Bella Addormentata», la fiaba di Perrault, rivisitata da Fredy Franzutti, che vive la sua storia d’amore non più negli incantati boschi di un luogo fatato e imprecisato ma sotto il sole abbacinante della Puglia. Il balletto in un prologo e tre atti su musica di Čajkovskij è ambientato dai Quaranta ad oggi ed è carico degli aspetti magici riconducibili a questa terra.

Dopo il sold out fatto registrare in tutti i teatri nell’anno del debutto, il 12 gennaio arriva sul palcoscenico del Verdi «Performance», one-woman-show con il quale l’istrionica Virginia Raffaele conferma il suo straordinario talento. Le maschere più popolari, da Ornella Vanoni a Belen Rodriguez, sono donne molto diverse tra loro ma sintetizzano alcune delle ossessioni ricorrenti della società contemporanea: la vanità, l’astuzia, la voglia di affermazione e, forse, la scarsa coscienza di sé.

A Brindisi aveva esordito nel 2013 con lo spettacolo «L’amore è un cane blu». Ora Paolo Rossi torna al Verdi il 26 gennaio con «Molière: la recita di Versailles» per compiere un viaggio nel teatro, nelle opere e nella biografia del genio comico francese, e confrontare in un gioco di specchi la vita del capocomico Molière e del “personaggio capocomico” Paolo Rossi. Da questo cortocircuito nasce uno spettacolo irriverente, caustico e fuori dagli schemi. Le canzoni originali sono di Gianmaria Testa.

La stagione brindisina non poteva deludere gli appassionati della tradizione eduardiana: e così, si prosegue l’1 febbraio con il capolavoro «Filomena Marturano», con protagonista Mariangela D’Abbraccio, affiancata da Geppy Gleijeses, per la regia di Liliana Cavani. «Filumena Marturano» ha un ruolo centrale nella produzione di Eduardo De Filippo, che nel dramma rappresenta l’allegoria di un’Italia lacerata e depauperata, anche moralmente, ma ne sottolinea anche la dignità e la volontà di riscatto.

Daniele Pecci e Maddalena Crippa sono i protagonisti l’8 febbraio dell’«Amleto» di Shakespeare, il testo teatrale più importante dell’era moderna. Meglio di chiunque altro, e soprattutto per primo, il Bardo è riuscito a raccontare le infinite contraddizioni dell’essere umano: anche regista della produzione, l’attore romano si misura con quella che definisce per eccellenza «la tragedia che parla dell’uomo e in particolare dell’uomo moderno».

Il 16 febbraio, Alessandro Haber e Lucrezia Lante Della Rovere sono gli interpreti di «Il padre», un’altra novità del giovane e lanciatissimo drammaturgo francese Florian Zeller. Lo spettacolo racconta in tono delicato e sorridente lo spaesamento di un uomo la cui memoria inizia a vacillare e a confondere tempi, luoghi e persone. Tutto a poco a poco va scomparendo: i punti di riferimento, i ricordi, la felicità della famiglia.

Il 23 febbraio è tempo di musical al Teatro Verdi. Arriva, salutata dal grande successo dello scorso anno, «Vacanze romane», commedia musicale interpretata da Serena Autieri e Attilio Fontana, affresco di una Roma del secondo dopoguerra, generosa e sognante, tratto dall’omonimo film con Audrey Hepburn e Gregory Peck e ultima testimonianza teatrale del monumentale sodalizio artistico tra Pietro Garinei e Armando Trovajoli.

Raoul Bova e Chiara Francini saranno Marco e Paola in «Due», in scena il 7 marzo, l’inizio di una convivenza, di un percorso insieme, seppur nell’incertezza del domani. Mentre Marco monta un letto matrimoniale, Paola lo interroga su come saranno tra vent’anni. La diversa visione della vita dei due evoca personaggi, riflessioni e visioni che movimenteranno la messa in scena.

La stagione del Verdi ritaglia un importante spazio anche alla musica: sempre a marzo (la data è da definire), le magiche sonorità al piano di Ezio Bosso si uniranno ai colori dell’Orchestra della Magna Grecia per regalare al pubblico brindisino una serata speciale. Musicista polistrumentista, compositore e direttore d’orchestra, Bosso incide per sempre l’anima di chi lo ascolta. «Ho smesso di domandarmi perché. Ogni problema è un’opportunità», dice Bosso, il cui talento innovativo e raffinato dilaga dalle composizioni classiche per le grandi orchestre sinfoniche alle colonne sonore per il cinema, dal teatro alla danza fino alle sperimentazioni con i ritmi contemporanei.

C’è anche Laura Morante che il 6 aprile sarà una Mirandolina innovativa e contemporanea in «Locandiera B&B» di Edoardo Erba, liberamente tratto da Carlo Goldoni e ultimo titolo della stagione. La locanda è oggi un B&B gestito dalla vedova Miranda che nel ricominciare la propria vita ritrova nell’indipendenza quella consapevolezza di sé da tempo sopita. Una Morante «in una veste insolita per il teatro, ironica come nelle pellicole che ha recentemente diretto», dice Erba.