Vito Alfarano, coreografo-danzatore, nato a Brindisi nel 1978, è stato recentemente ospite e unico a rappresentare l’Italia, insieme a prestigiosi nomi della danza contemporanea mondiale, a Seoul in Corea del Sud al SIDance, festival di danza tra i più famosi e importanti nel mondo.
La professionalità di Vito Alfarano è stata acquisita nel corso del tempo lavorando con coreografi di fama italiana ed internazionale: Mauro Bigonzetti, Fabrizio Monteverde, Nicolas Musin, Ismael Ivo, Claudio Ronda, Benjamin Millepied, Karl Alfred Schreiner.
Il talento e le capacità artistiche coreografiche di Vito Alfarano hanno avuto, nel tempo, riconoscimenti nazionali ed internazionali, tra i quali il GRANPRIX al “THE IV INTERNATIONAL SERGEI DIAGHILEV COMPETITION OF CHOREOGRAPHIC ART”, con la giuria presieduta da Vladimir Malakhov, in Polonia.
Il percorso coreografico di Vito si snoda affrontando varie tematiche, specialmente sociali, quali la detenzione e l’ “audiolesismo” (di chi ha difficoltà a percepire i suoni): ideatore e docente, dal 2008 al 2010, del laboratorio di movimento corporeo e teatralità Oltre i confini svoltosi con i detenuti nella Casa Circondariale di Rovigo; dal 2013 è membro del “coordinamento Nazionale di Teatro in Carcere”. Vito è ideatore e coreografo, nonché interprete, della performance “QUASI SORDO..Mi piacciono i maiali” ( già progetto finalista al Premio GD’A Puglia 2011) con la quale rappresenta l’Italia al 17th International Dance Festival “Dance… In the world of light” (Cina, Israele, Italia, Mozambico, Corea) tenutosi nell’ottobre 2014 in Cheonan (Corea del Sud).
Crea le coreografie per lo spettacolo “IL RUMORE DELL’AMORE…Ispirato a Paolo e Francesca e agli innamorati contemporanei”, e per “TESTA O CROCE” entrambi prodotti dalla compagnia Fabula Saltica; per il video musicale HOW ABOUT della cantante americana Isis Gee; per MOVING THE CITY progetto dell’Arsenale della Danza della Biennale di Venezia con la Direzione di Ismael Ivo.
Cura la regia del reading L’UNICO ME STESSO CHE CONOSCO per la Caporetto Production e per il video arte IL MIO GRIDO realizzato con i detenuti del carcere di Rovigo ricevendo una menzione speciale dal Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano e selezionato in vari festival di Arte Contemporanea in Europa.
L’ultima, in ordine cronologico, esperienza professionale di Vito Alfarano è il risultato di una sinergia, di una collaborazione Italia/Israele-Germania/Corea commissionata dal SIDance “The 17th Seoul International Dance Festival” che ha ottenuto un clamoroso successo.
Vito Alfarano è stato l’unico scelto a rappresentare l’Italia, Yaron Shamir, Israele-Germania e Na Hoon Park la Corea del Sud. I tre coreografi hanno realizzato appositamente una performance per il SIDance Festival (Corea) con il supporto anche del Goethe-institut (Germania).
Il tema dello spettacolo, dal titolo UseYourName è l’Identità che rende una realtà vivente definibile e riconoscibile, poiché possiede un insieme di qualità o di caratteristiche che la distingue da altre entità. Identità è ciò che rende due cose la stessa cosa oppure ciò che le rende differenti e conferisce carattere. Ma ci si interroga: Si è davvero liberi di essere se stessi?
Lo spettacolo ha debuttato a Seoul il 17 ottobre 2014 per il SIDance Festival e portato in scena, inoltre, al Festival “Dance… Asia, world collaboration performance” a Gwangju (Corea del Sud) il 23 ottobre 2014.
Operatori di teatro e festival di danza presenti alle performance hanno richiesto lo spettacolo, per il 2015, a Berlino, Stoccarda, Corea del Sud e Singapore.
Sempre in Corea del Sud, in Cheonan, Vito Alfarano ha portato in scena il suo solo “Quasi sordo… mi piacciono i maiali” (Almost deaf… I like pigs) ed è stato invitato in qualità di docente di danza all’Innovative Chosun University di Gwangju.