Le «Piramidi» di Omar Eox: la magia del videomapping

di Fabiana Agnello per IL7 Magazine

Alto, testa rasata, andatura stile hip hop old school. Indossa un paio di persol, sorride, e i ragazzini lo confondono con Mudimbi, il rapper italo- congolese, giovane proposta, che quest’anno si è presentato al Festival di Sanremo con la canzone “Il mago”.
Ma lui è Omar Eisa, in arte, Omar Eox, classe 1987.
L’alias è una costruzione elaborata con l’aiuto di dj Ralf, Luca Agnelli e le vocali dell’alfabeto del marketing.
A Mesagne, Omar è conosciuto come il figlio di Titti Stoppa, l’assistente sociale, motivo per il quale, quando aveva bisogno di una sala prove insonorizzata, pagava il doppio «perché lui poteva permetterselo». Però, a volte, nell’ignoranza e bigotteria dei coetanei, era “il marocchino di merda” perché il padre, Ataf Hassan Eisa, era egiziano.
Ma Omar Eox è pure un mago: live media operator, per la precisione. È un professionista del videomapping, la nuova frontiera dell’arte che permette di trasformare intere superfici di palazzi e monumenti in display dinamici dove proiettare, tramite appositi macchinari, luci, colori e immagini in 3D. Così le facciate degli edifici “prendono vita” grazie a ingredienti dal sapore quasi psichedelico.
Per intenderci, Omar è l’autore de “La Crociata della pace”, il videomapping proiettato sulla Casa del Turista, a Brindisi, durante i festeggiamenti dei Santi Patroni che ha emozionato e sbalordito tutti i passanti, regalando minuti di intense emozioni che si specchiavano sul mare.
Omar a sei anni ascoltava i Cypress Hill e a soli dieci si divertiva con un home recording assemblata da lui; nel tempo libero la sua passione era comporre musica elettronica con diversi software & hardware. Ha iniziato a fare il fonico nello studio di registrazione di Pier Angelo Argentieri, il Techno Lab, e scratchava sui piatti di Alex Dj.
Ha portato i suoi beat dal Guendalina, il club più conosciuto nel Salento come luogo sacro per gli amanti dell’ house music, alla consolle del Living e alla rinomata discoteca Trappeto, nella quale ha partecipato anche come figurante comparsa Disc Jokey nella serie televisiva in sei puntate, “Una Musica Silenziosa”, prodotta dalla Casanova Multimedia per Raiuno, con la regia di Ambrogio Lo Giudice.
Vincitore del bando regionale pugliese “Principi Attivi” e socio fondatore dell’ associazione “Street Sport Association” con il dott. Marcello Ostuni, è riuscito ad avviare un progetto presentato alla regione Puglia nel luglio 2008 : il “Salento Fun Park”, una solida realtà mesagnese di musica, sport, arti e aggregazione giovanile che quest’anno ha spento nove candeline.
Ma ad Omar l’ascolto della musica non è bastato: lui voleva disegnarla. Vederla. E nel suo percorso di studi da autodidatta, ha iniziato a formarsi come scenografo audio/luci in diversi spettacoli teatrali tra cui “Rondini e Pinguini” di L. D’Elia e F. Niccolini, dirigendone la regia Audio/Luci per l’intera tournée invernale 2008/09.
Eox è stato anche un lavapiatti e cameriere, prima di portare in finale ad Italia’s Got Talent la poesia e il sogno del magico spettacolo de “Il mondo di Giulia” nel 2017, già sul palco del talent nel 2013, con un videomapping emozionante per i bambini e ginnasti che vi hanno danzato, e per il pubblico in sala e da casa; ha prodotto lo spettacolo XCube 3D sempre da un progetto di Fausto D’Elia ed è stato il live media operator della tournée estiva 2018, “Ti amo mi uccidi”, di Nina Zilli che, in occasione del suo compleanno, ha intonato “Tanti auguri, Omar” sul palco del concerto a Campobasso.
E’ stato il vj dell’itinerante proiezione in dieci date del “Love Supreme Jazz Festival” del Regno Unito, la celebrazione di una musica «di nicchia» in cui c’è l’alternarsi, costante, di soul e blues, jazz e funk, che ha arricchito gli outlet più famosi dello stivale, da Barberino al Castel Romano.
Di Mesagne, ma vive a Bologna, e trascorre le sue serate al Collettivo Magma, un concept store che si propone come contenitore fluido di idee e sperimentazioni stilistiche, con Gue Pegueno, Edo Fendy e Kerim ed ha sempre pronto un biglietto aereo per il mapping internazionale tra architetti specializzati in allestimenti digitali e installazioni anche in aeree urbane. Il prossimo 2 ottobre, per esempio, sarà in volo per Berlino.
Ma ogni volta che torna a Mesagne, Omar guarda il Castello Normanno- Svevo, il suo torrione, la Porta Grande, il centro storico, chiedendosi perché questa nuova formula comunicativa del videomapping, che sta conoscendo un momento di grande affermazione e consensi in costante incremento, non possa diventare il mezzo di diffusione della storia secolare della sua città.
Ha alle spalle un allestimento di videomapping con De Cagna nel 2013 a Scorrano; una sperimentazione di visual ben riuscita a Torre Regina Giovanna per i cantautori italiani, Alessandro Mannarino e Dente; la costruzione di ologrammi a bordo di una barca nelle acque croate, in occasione dei festeggiamenti del compleanno di Lenny Kravitz; e la scenografia video della kermesse FashionPuglia, a Ostuni, curata per tre anni.
«Nemo propheta in patria», dice Omar, che vorrebbe soddisfare le esigenze di un pubblico sofisticato e tecnologicamente evoluto che è sempre più difficile stupire.
Abbiamo la sensibilità di rivelare il solito sbalordimento per le stelle proiettate sulle mura del centro storico di Polignano a Mare, ma non la giusta sensibilità per realizzare uno spettacolo nella messapica Mesagne, che negli ultimi anni è continua meta di tantissimi turisti anche stranieri.
Così, sconsolato perché il suo sembra essere un paese per vecchi, saluta affettuosamente mamma Titti, carica il suo skateboard in macchina e riparte.
Alla volta di Bologna e oltre, costruendo un’altra piramide di successo personale.