
La Regione Puglia, il Comune di Brindisi, i Comuni di San Pietro Vernotico e Cellino San Marco e l’associazione Legambiente si sono costituiti parte civile nell’udienza preliminare che si è celebrata a Brindisi a carico dell’ex sindaco Mimmo Consales, dell’imprenditore della società appaltatrice Nubile, Luca Screti, della stessa ditta Nubile e di altre tre persone. Gli imputati sono accusati a vario titolo di corruzione per atti contrari ai doveri d’ufficio, reati ambientali e interruzione di pubblico servizio. Si tratta dell’inchiesta, chiusa lo scorso giugno, su una presunta tangente da 30.000 euro versata, secondo l’accusa, dal ‘patron’ della ditta appaltatrice Nubile all’allora primo cittadino per consentirgli di pagare in contanti un debito personale con Equitalia (di 320.000 euro complessivi), in cambio di facilitazioni nell’avvio all’esercizio dell’impianto di biostabilizzazione e produzione Cdr e Css. Secondo le ipotesi d’accusa Consales avrebbe anche ricevuto quale utilità l’assunzione all’interno dell’azienda appaltatrice di sei persone da lui indicate.
A chiedere il processo per tutti i cinque imputati sono il pm Giuseppe De Nozza e il procuratore della Repubblica di Brindisi Marco Dinapoli. Le indagini sono state condotte dalla Digos e portarono all’arresto ai domiciliari di Consales, lo scorso febbraio; il sindaco tornò in libertà nel maggio successivo.
L’udienza preliminare proseguirà il 21 marzo 2017 dinanzi al gup Tea Verderosa; sospesi i termini di prescrizione. Gli enti costituitisi parte civile chiedono un risarcimento del danno anche per i maggiori costi sostenuti per lo smaltimento di rifiuti all’impianto di biostabilizizzazione Cdr e Css che è stato posto sotto sequestro nell’ambito dell’inchiesta.