Il racconto della scoperta della “madre più antica del mondo”, una gestante di 28 mila anni fa i cui resti furono trovati – quasi intatti – in una grotta nei pressi di Ostuni, è stato il momento forse più suggestivo del percorso tra gli insediamenti preistorici proposto presso la Palazzina del Belvedere della Collezione Archeologica Faldetta. Un incontro culturale organizzato dal Gruppo Archeo Brindisino e dall’associazione “Le Colonne arte antica e contemporanea”.
E’ stato lo stesso autore di quella scoperta, il professor Donato Coppola, (Docente di Paletnologia nell’Università di Bari già docente di Paletnologia nelle Università di Roma Tor Vergata e Lecce), a illustrare le suggestive fasi di quegli scavi e le difficoltà incontrate negli anni successivi per promuovere l’importanza di quel ritrovamento nel nostro territorio.
All’incontro, hanno preso parte anche Anna Cinti (Associazione le Colonne) e Danny Vitale (Direttore del Gruppo Archeo Brindisi ).
“Questo incontro – ha sottolineato Anna Cinti – rientra tra le iniziative che l’associazione le colonne intende portare avanti per coinvolgere quanto più possibile i cittadini all’archeologia e alla storia di Brindisi”.
“Con questo appuntamento – ha aggiunto Danny Vitale – ho voluto evidenziare l’importante ruolo che la Puglia riveste nello studio della preistoria e illustrare i tre principali siti archeologici prospicienti l’area dell’abitato brindisino: la stazione paleolitica di Torre Testa, gli scogli di Apani e la prima Brindisi storica, Punta delle Terrare.”
L’associazione Le Colonne e il Gruppo archeo di Brindisi programmeranno nei prossimi mesi vedranno altri appuntamenti culturali, presso la Palazzina del Belvedere, accanto alla scalinata virgiliana, che ospita reperti archeologici di grande valenza storica.