I lavori di riqualificazione del lungomare Regina Margherita sono terminati, la zona consegnata ai cittadini in tempo per poter assistere alla processione dei Santi Patroni, ma rimane sempre il problema delle recinzioni che delimitano la zona del lungomare dal porto.
Una recinzione, fatta con comunissime transenne, che salta all’occhio di chi passeggia per il water front e che rappresenta un’eccezione tra i porti italiani ed esteri.
“Le transenne e i new jersey (barriere di sicurezza in cemento o plastica) non fanno parte del progetto iniziale” spiega l’architetto Fabio Lacinio, responsabile comunale dei lavori di riqualificazione “sono stati aggiunti per un problema di sicurezza, verranno tolti appena saranno state scelte alternative meno invadenti dal punto di vista estetico, ci sono diverse opzioni: abbiamo preso in considerazione dei dissuasori che possano servire anche da sedute, sul modello di quelle già presenti sul lungomare”.
Un colpo d’occhio che, seppur temporaneo, fa bella mostra di sé da quando il lungomare è stato reso accessibile ai brindisini.
“Il problema” continua l’architetto Lacinio “sta nel tutelare i passanti, vecchi e bambini in particolar modo, e offrire uno spazio d’azione per chi, approdando sulla banchina, necessita di poter eseguire manovre d’attracco in tutta sicurezza”
E’ doveroso aggiungere che, anche se i lavori di riqualificazione sono sotto la supervisione dell’Amministrazione comunale, la zona del lungomare è sotto le direttive di tre uffici: quello comunale, quello della Capitaneria di porto e dell’autorità portuale e i contatti tra essi non è sempre facile.
Non si sa quando si troverà una soluzione a questo problema che ha già fatto nascere diverse critiche da parte di qualche cittadino sulle pagine dei social network.
Gianmarco Sciarra