“Italiano prigioniero sono”, grande successo per i Meridiani perduti

Raccontare la storia, quella vissuta e sofferta, farla uscire dai libri di scuola per sentirla vera e renderla tangibile, quasi a condividere l’emozione ed il sentimento del protagonista. E’ ciò che avviene ad ogni rappresentazione teatrale di “Italiano prigioniero sono”, uno spettacolo portato in scena dai Meridiani Perduti con la straordinaria interpretazione di Sara Bevilacqua accompagnata dalle voci e dal talento di Daniele Guarini e Daniele Bove, drammaturgia a cura di Emiliano Poddi. La storia del partigiano brindisino Oscar Pronat, classe 1923, dopo aver commosso la platea brindisina, ha appassionato anche gli studenti degli istituti di secondo grado di Lecce che hanno affollato il 5 e 6 febbraio il bellissimo e storico Teatro Paisiello.

I ragazzi hanno partecipato con un crescendo di interesse e coinvolgimento ai drammatici eventi rappresentati sul palco, lo si percepiva dall’intensità degli applausi, dai visi immobili puntati sugli interpreti, dalle espressioni tese ed emotivamente coinvolte dall’evolversi del racconto ma soprattutto da quel “sei bravissima!” del tutto spontaneo gridato al termine dello spettacolo. Gli apprezzamenti per la storia rievocata e per l’interpretazione sono tutti meritati e trovano conferma nelle considerazioni espresse da un gruppo di studenti alla propria insegnante al termine dello spettacolo, rivolti alla capacità e all’intensità recitativa di Sara Bevilacqua nel comunicare i sentimenti di paura e rabbia del personaggio da lei interpretato, rendendo vivi e credibili quei momenti di storia vissuta, spesso toccanti per la loro drammaticità ma anche di gioia per l’esito di quella fuga in bicicletta lunga da Berlino a Brindisi.

Prima di lasciare il teatro, studenti e docenti, si sono soffermati per parlare con gli artisti ed approfondire alcuni aspetti storici e dello spettacolo, a riprova di come il teatro sia uno strumento didattico utile alla formazione culturale dei giovani, particolarmente valido per onorare e trasmettere la memoria ed i valori del sacrificio vissuto dai protagonisti del passato. Questo genere di riconoscimento ci rende particolarmente orgogliosi soprattutto quando la buona riuscita della rappresentazione avviene fuori dalla nostra città. Far conoscere Brindisi e la sua storia attraverso la testimonianza e l’esempio di alcuni encomiabili concittadini ed ottenere sempre ottimi riscontri non è poi una novità per la compagnia dei Meridiani Perduti, in più occasioni e in varie parti d’Italia gli spettacoli proposti hanno sempre suscitato grande interesse e partecipazione di pubblico.

Sempre in questi giorni con lo spettacolo “Revolution”, ispirato alla tragedia causata dall’esplosione del reparto P2T (8 dicembre 1977) e portato in scena prima al Teatro Rossini di Gioia del Colle (Bari) e quindi al Teatro Paolo Grassi di Cisternino, il successo sia in termini di presenze che di critica non è mai mancato. Il tutto dimostra come nel tempo il percorso teatrale della compagnia continua ad evolversi insieme a una drammatizzazione del racconto sempre più intensa e partecipata, avvalorando una maturità artistica davvero interessante, arricchita dall’amore di chi crede nel teatro e nell’impegno sociale, civile e culturale.

Giovanni Membola