Un Brindisi senz’anima concede il pareggio al Vico Equense

VICO EQUENSE 2
BRINDISI 2
VICO EQUENSE: Apuzzo, Oriente, Lettieri, Barone E., Maraucci, Schettino, Coppola, Della Ventura (dal 63° Mascolo), Di Rocco (dal 51 Falcone), Iovene, Barone (dal 48° Prisco). In panchina: Biondi, Vigorito, Ferrara, Esposito, Melcarne, Cerciello. Allenatore: Cioffi.
BRINDISI: Peschechera, Lorito, Liotti (dal 86° Iaboni), Pollidori, Sicignano, Cacace, Fella, Ancora, Gambino, Pellecchia (dal 63° Vetrugno), Loiodice. In panchina: Tufano, Vantaggiato, Gasperini, Akuku, Greco, Troiano. Allenatore: Marcello Chiricallo
Arbitro: Bertolino di Trapani coadiuvato da Sifonetti di Rossano Calabro e Cucumo di Cosenza.
Marcatori: nel primo tempo al 10° Gambino ed al 36° Cacace (autorete); nella ripresa al 21° Loiodice ed all’80° Mascolo (rigore)
Note: al 5° minuto della ripresa è stato espulso il portiere Apuzzo
Il Brindisi fa tutto da solo, va in vantaggio con Gambino, pareggia con autogol di Cacace, si ritrova in superiorità numerica per l’espulsione del portiere avversario Apuzzo, segna ancora grazie ad una prodezza balistica di Loiodice, regala, per una assurda ingenuità – per non utilizzare altri termini ben più volgari – di Lorito, un calcio di rigore al Vico Equense e si autoelimina dalla lotta ai play off al termine di una prestazione segnata, in negativo, da troppe e troppo gravi corbellerie difensive.
A questo punto meglio inchinarsi di fronte all’evidenza dei fatti ed all’impietosità dei numeri e rassegnarsi a disputare le ultime sette partite della stagione senza nessuna velleità residua se non quella, del tutto platonica, di mantenere inviolato il terreno di gioco del Fanuzzi dove nessuna formazione avversaria in questa stagione è riuscita a conquistare l’intera posta in palio.
Il Francavilla in Sinni, formazione che a differenza del Brindisi ha dimostrato di avere i contro…attributi, infatti, è riuscita a vincere niente meno che a Matera per 3 a 0 e ad allontanare ulteriormente la squadra di mister Chiricallo dalla quinta posizione in classifica, distante, ora, addirittura sette punti: un vero abisso!
Ad inizio gara subito un brivido sulla schiena degli ospiti, Sicignano regala palla a Iovene che si viene a trovare a tu per tu con Peschechera ma, da posizione centrale e favorevolissima, spedisce la sfera fuori.
Gli ospiti, come colpiti da una scossa elettrica per lo scampato pericolo, si proiettano in avanti e dopo un paio di buone occasioni sprecate da Fella e da Gambino, passano meritatamente in vantaggio grazie ad un imperioso stacco di testa del cannoniere biancazzurro su traversone al bacio di Nicola Loiodice.
Il Brindisi continua ad essere padrone del campo ma, al 36°, sull’unica sfuriata offensiva dei padroni di casa, Liotti si fa sfuggire – e non sarà l’unica volta nel corso della gara – il diretto avversario Iovene che, giunto sul fondo crossa in area dalla destra ed il più lesto di tutti ad approfittare dal vertice dell’area piccola è Davide Cacace – il difensore centrale del Brindisi e non un suo omonimo che gioca con gli avversari – che batte imparabilmente Peschechera.
Si va al riposo sull’uno pari.
Dopo appena 5 minuti dall’inizio della ripresa l’estremo difensore campano Apuzzo esce fuori area contrastare una fuga sulla destra di Fella e mette in fallo laterale, Fella si impossessa immediatamente della sfera per battere con il portiere fuori dai pali ed Apuzzo ha la cattiva idea di colpirlo per non farlo battere: comportamento violento ed antisportivo punito giustamente dall’arbitro con espulsione diretta.
Ma i calciatori biancazzurri non ci sono con la testa e quando, dopo l’ingresso in campo del secondo portiere, battono il fallo laterale, già decretato dall’arbitro per la precedente uscita di Apuzzo, consegnano volontariamente la palla agli avversari come se il gioco fosse stato interrotto per consentire l’ingresso dei sanitari!
Intorno al 20° il Brindisi passa in vantaggio grazie ad una prodezza di Loiodice servito divinamente da Cristiano Ancora, il fantasista biancazzurro vola in area, si decentra leggermente sulla destra e fa partire un diagonale imprendibile verso il palo opposto.
Sul 2 a 1 e con un uomo in più, per di più contro una formazione tecnicamente di due spanne inferiori, qualsiasi squadra riuscirebbe a portare in porto il risultato, ma non certo l’inconsistente Brindisi formato trasferta di questa stagione.
Mister Chiricallo ci mette del suo e fa uscire Pellecchia per mettere al suo posto Vetrugno, imbottendo la squadra di difensori che si pestano i piedi a vicenda.
Poi ci prova nuovamente Cacace a mettere Iovene in condizione di pareggiare, ma un intervento strepitoso di Peschechera (l’unico della partita) che si tuffa sulla propria destra e respinge in corner, sala momentaneamente il risicato vantaggio.
Il patatrac a 10 minuti dalla fine e la colpa, anche se dispiace darla ad un ragazzo di 18 anni, è interamente ascrivibile a Thomas Lorito tanto ingenuo da cadere nel trabocchetto tesogli da Iovene che, chiuso sul margine sinsitro dell’area di rigore e spalle alla porta aspetta che il terzino biancazzurro lo tocchi al polpaccio per franare a terra e guadagnarsi un rigore che in questi casi – con la squadra di casa in inferiorità numerica per aver subito una espulsione – gli arbitri di tutto il mondo concedono sempre.
Si incarica della battuta il neo entrato Mascolo palla in alto a destra, portiere in basso a sinistra ed è il 2 a 2.
Sul finale capita sui piedi di Fella una occasione d’oro per passare nuovamente in vantaggio, ma l’evanescente attaccante biancazzurro non sa fare niente di meglio che tirare una palletta fra le braccia del portiere.
Furente, a fine gara, il tecnico biancazzurro Marcello Chiricallo, e senza peli sulla lingua: “se non riusciamo a vincere queste partite c’è poco da fare. Il carattere della squadra è questo, non vinciamo, abbiamo dei limiti, regaliamo gol e quindi siamo senza attributi.”
La sensazione che ne ho tratto personalmente è quella di un Brindisi amorfo, apatico e senza alcuna personalità, ormai rassegnato ad una classifica anonima, e di cui difficilmente si conserverà il ricordo.
Alessandro Caiulo