La solitudine dell’adolescente, le difficoltà del genitore

L’adolescenza è l’età dei contrari. Rappresenta la delicata fase di passaggio in cui predomina la tendenza a dare ascolto a sensazioni ed emozioni interiori che, difficilmente, possono essere condivise, dando così luogo a intensi e quasi ricercati momenti di solitudine. La comunicazione con i genitori è formata da frasi troncate, da incomprensioni. Da parte degli adolescenti e dei genitori non c’è un dialogo fluido,di un dialogo basato sul riconoscimento delle emozioni. Questo modo di fare rafforza nel figlio la convinzione di essere eternamente incompreso.

C’è da sottolineare che i ragazzi imparano non solo da ciò che diciamo ma, anche, da ciò che facciamo. Se, come genitori, siamo coerenti, ci comportiamo in modo conforme a ciò che diciamo, se padroneggiamo l’ira o il dolore mantenendoci calmi anche di fronte alle difficoltà, se reagiamo agli insuccessi senza scoraggiarci e senza rinunciare subito ai nostri propositi; riflettendo e intensificando gli sforzi, se ci preoccupiamo realmente anche degli altri, i ragazzi tenderanno a fare come noi. Questo accadrà più facilmente se si ha un buon rapporto emotivo. Gli adolescenti hanno bisogno di segreti di cui i genitori devono essere all’oscuro.

Ciò è estremamente importante per il loro processo di separazione e per lo sviluppo dell’indipendenza. Tali segreti servono alla ricerca di se stessi..I genitori amici dei figli sono distruttivi per una sana crescita psicologica , i figli non vogliono un compagno a cui fare le loro confidenze. Per questo ci sono gli amici. Il genitore deve esprimere qualità proprie della maturità: esperienze, equilibrio, deve essere, per quando possibile, una guida.

L’educazione dei giovani necessita di riconoscere le differenze con il mondo adulto, non di nasconderle sotto una falsa immagine amichevole che spesso scivola nel giovanilismo più grottesco. Non è possibile conoscere tutto dei figli, voler sapere tutti i segreti; tanto rappresenta il voler controllare sentimenti e pensieri dei propri figli. Un segreto è cattivo quando inganna , quando i figli non forniscono informazioni chiare.

I segreti buoni sono necessari allo sviluppo della persona senza danneggiare nessuno. L ‘adolescente si sente, spesso, ai margini della famiglia , sono considerati dai genitori troppo infantili o superficiali. Spesso i genitori sono molto critici nei riguardi dei figli e questa critica la esprimono in termini globali: Tu sei sempre il solito, sei disordinato, non so che fare con te ecc.ecc.. La critica è un’espressione di frustrazione covata in silenzio e di collera repressa. I genitori devono essere accessibili ai figli. Essere presenti quotidianamente per rispondere ai bisogni fisici ed emotivi di ogni giorno che non finiscono mai ma mutano sempre. L’accelerazione della crescita porta l’adolescente ad isolarsi e a chiudersi in se stesso, il primo contraccolpo è la diminuzione dell’impegno scolastico, si diventa pigri. Claparède parla del principio dell’alternanza : quando il corpo, egli dice, cresce lentamente la mente è sveglia, attiva ; quando il corpo cresce in fretta, la mente si addormenta. Le preoccupazioni della crescita assorbono gran parte dell’energia psichica, sottraendola allo studio e non solo.

Gli adolescenti dovrebbero essere accettati per quello che fanno. Qual è il modo di farli sentire se stessi? Che e fare affinché sentano di avere una volontà propria? Comportarsi in modo diverso da come vorrebbero gli altri, opponendo le proprie volontà a quella degli altri. Ecco perché, spesso , il ragazzo resiste nel fare ciò che gli altri chiedono, è un suo modo per sentirsi autonomo. Se, per l’adolescente, è difficile trovare la propria strada, lo è altrettanto per genitori di un adolescente. Questo perché gran parte dell’esplorazione dell’Io per poter acquistare la propria autonomia, lo deve svolgere senza i genitori. Gli adolescenti si chiudono in solitudine perché pensano di essere incompresi, oggi con l’uso de pc, di internet, la solitudine è maggiore di un tempo, tutti i loro rapporti sono virtuali. L’adolescenza, come periodo, si chiude in condizioni normali di sviluppo, con il distacco dalla famiglia.

Il distacco fisico, emotivo, ideologico , ed economico costituisce il problema cruciale dall’adolescenza. La Viorst nel suo libro Distacchi scrive: Il distacco dal corpo della madre al momento della nascita segna il primo legame che si spezza, però anche l’infanzia con le sue insicurezze, l’adolescenza con le sue illusioni rappresentano altrettante tappe da percorrere e superare nel cammino che conduce alla piena maturità.

Dott.ssa Federica Protopapa e Dott. Luigi Persano