Essere buoni genitori, non ci sono ricette ma solo ingredienti

A seguito dei nostri appuntamenti domenicali molti genitori ci contattano via web per chiederci consigli circa la crescita ed educazione dei figli, chiedono indicazioni su testi che possono leggere, e spesso finiscono col chiederci perché non organizziamo dei work –shop sull’argomento.
La “Scuola genitori “è un progetto che ormai da circa un decennio, a periodi alterni, abbiamo tenacemente portato avanti tramite le scuole, primarie e secondarie; molto spesso però i genitori trovavano impegnativo fermarsi due, tre ore, un pomeriggio a settimana, per discutere di un processo educativo che molti ritengono faticoso, altri del tutto ovvio, solo taluni bisognoso di un sostegno.
La scuola genitori nasce come momento d’incontro con le famiglie, con l’obiettivo di riflettere e confrontarsi sulla propria azione educativa.
In qualità di pedagogisti siamo convinti che la formazione non può limitarsi a fornire informazioni e contenuti teorici, indiscutibilmente validi, ma passa attraverso il “fare”. Questo è il metodo che abbiamo sempre prediletto nei nostri incontri.
Certo non è facile essere un genitore e non è facile essere un figlio. Il genitore ha come bagaglio in più quello di essere stato figlio. Questo dovrebbe aiutarlo a vedere il mondo con gli occhi di un bambino, di quel bambino che è stato. Molti adulti hanno dimenticato questa loro parte, strutturando un IO secondo pregiudizi che sono propri al mondo adulto.
Come adulti è difficile mettere da parte tutte le idee che si hanno sui bambini. Noi genitori non riusciamo a riflettere su chi è nostro figlio, quali sono le piccole grandi prove che affronta quotidianamente e come le affronta; nessun genitore si immagina come appare agli occhi del figlio, che tipo di genitore è secondo lui.
Per essere un genitore si deve fare il genitore, non ci sono parametri esatti o sbagliati. Ma un genitore si chiede mai come si sente verso i propri figli? Severo, affettuoso, invadente, autorevole…? Abbiamo mai riflettuto e chiesto ai nostri figli che immagine hanno di noi?
Esistono molti tipi di genitori e l’uno non esclude l’altro, la difficoltà maggiore sta nel trovare il proprio stile educativo. C’è bisogno di fiducia in sé e di un sano buon senso che faccia interrogare i genitori sui propri comportamenti, sostenendo idee e valori personali. Gotman, psicologo americano autore de “ L’intelligenza emotiva per un figlio”, ci conforta quando afferma che tutti possono migliorare la propria intelligenza emotiva per svolgere meglio il ruolo di essere genitori.
L’intelligenza del cuore è la capacità di stare con la totalità dell’IO e del SE’, tenendo uniti il mondo dell’intelletto con quello dell’affettività.
Quando una persona guarda direttamente dentro di sé, tutto quello di cui è consapevole è il suo istante di coscienza di quel particolare momento del presente. E’ questo istante di coscienza che ha massima realtà e da cui non si deve fuggire. Ecco perché compiere esperienze è sempre più efficace che parlarne, ed ecco spiegate le nostre scelte operative all’interno dei corsi per genitori.
Vivere nell’immediato presente, comprendere le emozioni del figlio, farne un’opportunità di dialogo, non è facile come può sembrare, perché richiede un alto grado di consapevolezza del proprio IO come di un IO che fa esperienza.
La relazione d’aiuto offerta dal pedagogista si connota con un atteggiamento di apertura, di apprezzamento positivo del cambiamento, del divergere, del divenire; riferita in questo caso alla coppia, alla famiglia, e in particolare ai genitori in quanto soggetti educanti. Un ruolo che nella complessità della società odierna riveste un’importanza tale che un genitore non può escludere un continuo confronto, perfino conflittuale, con un soggetto in crescita, che sempre più velocemente sviluppa conoscenze, abilità e competenze, anche al di fuori dei percorsi disegnati, immaginati e stabiliti per lui o per lei.
Spinti dalla consapevolezza dell’estrema difficoltà che connota il mestiere di genitore, e con il desiderio di offrire un sostegno per far riflettere sulla propria azione educativa, e sui suoi risvolti sul piano degli atteggiamenti e dei comportamenti strettamente connessi al sistema etico dei valori; abbiamo connotato i nostri incontri prima, i nostri articoli oggi. Il ricettario non c’è, ma un’occasione per rifletter si. Facciamolo per il nostro bene e per quello dei nostri figli.

Dott.ssa Federica Protopapa
Dott. Luigi Persano