“L’Amministrazione Comunale di Brindisi ha saputo fronteggiare, negli ultimi due anni, una serie di emergenze anche di carattere economico determinate dalla necessità di fronteggiare i tanti debiti fuori bilancio accumulati dalle passate amministrazioni e soprattutto i tagli nei trasferimenti statali. Lo abbiamo fatto mettendo al primo posto sempre e soltanto gli interessi primari dei cittadini attraverso il mantenimento dei servizi alla persona, privilegiando i più deboli (disabili, anziani e bambini) e tenendo in ordine una città con mille problemi come la nostra”.
Lo afferma il sindaco Mimmo Consales in relazione alla scelta di chiamare in causa il Consiglio Comunale per l’approvazione delle aliquote Tasi.
“In questi due anni abbiamo sempre scelto – afferma ancora Consales – di gravare il meno possibile sulle tasche dei cittadini e la conferma sta nei ‘numeri’ che vedono Brindisi tra i Comuni in cui non sono state applicate aliquote particolarmente elevate. Oggi, però, siamo chiamati a decisioni che possono risultare impopolari ma che sono indispensabili per fronteggiare una serie di emergenze, a partire da quelle determinate dalle società partecipate e, in particolare, dalla Multiservizi. Ovviamente ci atterremo a quanto stabilirà il Consiglio Comunale, ma è mio dovere anticipare che non è il momento di cavalcare scelte improponibili che servono solo a guadagnare qualche voto visto che non sono applicabili. Mi riferisco, in particolare, alla tassa di scopo (Iscop) che non può sostituirsi alla normale tassazione comunale in quanto l’eventuale gettito servirebbe (come per legge) solo a finanziare ‘in parte’ delle opere pubbliche. A ciò va aggiunto che non è proponibile l’applicazione della imposta di scopo solo per le grandi aziende in quanto la legge prevede che debba essere versata da tutti i proprietari di fabbricati, terreni agricoli ed aree fabbricabili, fatta eccezione per la prima casa.
“Risulta estremamente rischiosa, inoltre, anche una applicazione differente da quella da noi proposta per la Tasi sulle seconde case (pagamento scalare per la seconda, la terza, la quarta abitazione) in quanto determinerebbe un ‘buco’ difficilmente colmabile sul bilancio preventivo del 2014. Certo, tutto è fattibile – conclude il Sindaco – ma chiederò che ognuno, nominalmente, si assuma precise responsabilità su eventuali (e molto probabili) disservizi che dovessero verificarsi in futuro”.