Mimmo Consales sbatte i pugni sul tavolo. “Nefandezze e bugie senza confini. È giusto fare opposizione, non è giusto dire falsità”. Spiega perché il Consiglio comunale ha dato l’ok per la Tasi e per quale motivo invece è stata respinta la proposta di applicare la Tassa di scopo.
“Se non avessimo applicato la Tasi il Comune di Brindisi sarebbe stato inserito tra quelli inadempienti. L’idea di affidarci alle promesse del governo, aspettando miracoli da Roma avrebbe messo in ginocchio una città. La maggioranza in Consiglio si è ricompattata con grande responsabilità. Abbiamo contenuto la Tasi sull’1,5 per mille, con esenzione fino a 390 euro sulle rendite catastali. Cui si aggiunge una detrazione di 100 euro. Per un’abitazione media, di 85 metri quadrati, per fare un esempio non si paga un euro. La percentuale stabilita da Brindisi è una delle più basse in Italia.
“Per le seconde case la Tasi è del 2,80 per mille, una percentuale applicata a livello transitorio perché entro luglio sarà approvato un regolamento di esenzioni e riduzioni che varranno nel conguaglio della seconda rata in pagamento 16 dicembre. E comunque per una seconda casa di 85 metri si pagheranno 140 euro annui”.
Poi Consales parla della Tassa di scopo: Dal 2007 a oggi è stata applicata solo da 19 comuni e tutti con meno di diecimila abitanti. La legge prevede che venga applicata a tutti nello stesso modo, alle grandi aziende e ai privati cittadini. Serve non a metter a posto i conti del Comune ma solo per opere di trasporto urbano, verde urbano, parcheggi, spazi per eventi culturali o edilizia scolastica. Nessun intervento di manutenzione ordinaria, nemmeno pagamento degli stipendi.
“Questa maggioranza – spiega Consales – a soli tre giorni dalle elezioni europee ha avuto il coraggio di fare scelte impegnative. E penso che siano importanti anche le scelte operate sulla Tari che sostituisce la Tarsu: tariffa è identica a quella della Tarsu nonostante potessimo aumentarla”.