
Domani Giovedì 5 giugno, con due appuntamenti previsti a Lecce e Brindisi, Massimo Bignardi, docente di “Storia dell’arte contemporanea” e di “Arte ambientale ed architettura del paesaggio” dell’Università di Siena, presenta la sua recente ricerca dedicata all’arte ambientale urbana : Praticare l’arte contemporanea. Prospettive della ricerca e metodologie d’intervento, edito da Liguori (2013).
A Lecce, alle ore 10, Bignardi affronterà il tema nell’ambito dei “Dialoghi” del laboratorio TASC per dottorandi e studenti del Dipartimento di Beni Culturali e quanti ne sono interessati presso la Sala “Giuliano Cremonesi”, sede del Dipartimento, in via Birago 64.
Nel pomeriggio, alle ore 18,30 il volume sarà presentato al pubblico Brindisi presso il Museo Archeologico Provinciale “Ribezzo” in via Duomo, organizzato dall’academic spin-off CRACC, dal MAP e da Italia Nostra sezione di Brindisi. Presenteranno il libro, insieme all’autore, Massimo Guastella (docente Università del Salento e responsabile del Map di Brindisi) e Domenico Saponaro, presidente della locale sezione di Italia Nostra.
Prospettive della ricerca e metodologie d’intervento, ripercorre le esperienze di due decenni che hanno visto Massimo Bignardi partecipe al dibattito storico-critico e progettista di nuovi interventi di arte ambientale.
Quella che lo studioso propone è un’attenta lettura della città che porta con sé, ha osservato Franco Purini, i caratteri di un «romanzo di formazione, mescolato sul piano teorico e storico, di ricerca sul luogo e trasformazione dell’abitare», al tempo stesso, una rigorosa analisi, ha evidenziato di recente Gillo Dorfles presentando il volume all’Accademia di Brera, del «rapporto tra scultura ed architettura», insistendo sulla necessità che la «città ha di ritrovare la effettiva vitalità di tale rapporto».
Esperienze che spaziano dalla scenario nazionale a quello internazionale che, per l’autore, hanno assunto i caratteri di un’avvertita identità critica che s’interroga, continuamente, sul “farsi della ricerca”, e che affianca una metodologia di operatività ambientale ad un’attenta ricostruzione di eventi e di personalità poco dibattuti, a volte inediti alla storiografia italiana, come è per gli interventi nella Caracas di Villanueva degli anni Cinquanta e Settanta, o nella Barcellona all’indomani della morte di Franco.
«Un libro che dà conto – scrive Enrico Crispolti nella prefazione – di quella che nella consistenza della personalità di studioso di Bignardi, nel quadro della sua identità e creatività storico-critica, rimane forse la più corposa e direi onnicomprensiva esperienza. Il senso di quanto questo libro attesta e documenta, riassunto di esperienze vissute tutte nel vivo della problematicità del loro farsi, viene, infatti, da lontano, e direi che ne porta un segno di autenticità di contro a un certo andazzo in questi anni dilagante del parlar leggero (quando non sconsiderato) di “arte ambientale”».
Massimo Bignardi è docente di “Storia dell’arte contemporanea” e di “Arte ambientale ed architettura del paesaggio” presso l’Università di Siena ove, dal 2008, è direttore della Scuola di Specializzazione in beni storico artistici.
Storico e critico d’arte contemporanea ha curato l’ordinamento di mostre significative tra queste “Mediterraneo Miró” (Salerno, 2002) e “Picasso. La seduzione del classico” (Como, 2005). Tra i suo recenti saggi Le stanze del Minotauro. Scritture su Picasso (2011), le monografie Franco Marrocco (2011) e Franco Fossa. La figura e i suoi luoghi (2013) pubblicate da Nomos Edizioni e La Lune et le Soleil. Joan Miró, ritorno al Mediterraneo (in corso di edizione).