Il circo moderno aprirà la stagione teatrale 2014-2015 del “Verdi”. Sul lungomare

La Fondazione Nuovo Teatro Verdi ha presentato questa mattina la stagione 2014-2015. All’incontro, che si è svolto nella sala conferenze di Palazzo Nervegna, hanno preso parte il presidente e sindaco di Brindisi Mimmo Consales, il direttore artistico Carmelo Grassi e il responsabile organizzativo Daniela Angelini, per illustrare i tratti salienti della stagione e passare in rassegna gli spettacoli che confermano la qualità delle produzioni e la presenza dei protagonisti della scena nazionale e internazionale.

«Un occhio al bilancio e uno al palcoscenico – è il pensiero del presidente Mimmo Consalesin un tempo in cui l’allestimento del cartellone deve fare i conti con una minima disponibilità di risorse. Ogni anno è un miracolo che si ripete e che in qualche modo sposta il problema sulla scelta degli spettacoli, che devono contemperare economicità e qualità. La Fondazione affronta le difficoltà con grande senso di responsabilità proponendo al pubblico una stagione versatile che conferma la cifra artistica di interpreti e compagnie. Merito di un direttore artistico che ha saputo articolare un percorso di titoli in sintonia con lo spirito dell’offerta del Verdi, quello di un teatro che guarda oltre la crisi rivolgendosi a un pubblico il più possibile eterogeneo. Stiamo anche pensando a un intervento di rinnovo della struttura».

 «La crisi e le ristrettezze economiche esaltano la creatività – ha affermato il direttore artistico Carmelo Grassie allora la nostra stagione resiste con forza alla scure dei tagli e alla crisi culturale ponendo il Verdi al centro della sfida. Interpreti e drammaturghi di altissimo livello e argomenti attuali trattati con leggerezza e profondità insieme. È il filo conduttore di una programmazione che prova ad aprire un dibattito sul futuro della città in una chiave di lettura contemporanea, pur guardando alla tradizione e ai grandi classici della musica, della prosa e della danza. Presentiamo dunque una stagione ricca di suggestioni diverse, in modo che ogni spettatore possa trovare risposte adeguate alle proprie esigenze di fruizione artistica».

 “Una stagione con un grande ritmo», ha commentato Marinella Anaclerio, coautrice dello spettacolo «Orlando pazzo per amore». «Quasi un musical – ha proseguito soffermandosi sulla messinscena – che vede attori selezionati in modo mirato per lavorare nella Commedia dell’Arte, tradizione questa candidata alla lista del patrimonio culturale immateriale dell’UNESCO. Una tragicommedia pop perché la Commedia dell’Arte è per elezione pop. Si passerà così da un madrigale di Monteverdi a un pezzo dei Beatles».

«La cultura non deve essere la prima e sola vittima designata dei tempi difficili – ha concluso il responsabile organizzativo Daniela Angelinie per questa ragione ci impegniamo a confermare i prezzi di biglietti e abbonamenti, con format accessibili e popolari, come accade ormai da sette anni. Si tratta di un tipo di abbonamento che comprende l’intera stagione e di una seconda formula che offre la possibilità allo spettatore di scegliere cinque o sei spettacoli, in modo che ciascuno individui un minicartellone in rapporto alle proprie preferenze. Siamo a disposizione per qualsiasi informazione e nei prossimi giorni forniremo dettagli su biglietteria e abbonamenti e invieremo la lettera-invito agli abbonati».

26 repliche, 14.402 spettatoriQuesta, nei numeri, la stagione che ci siamo appena lasciati alle spalle. E accanto a questi numeri, una ormai consolidata tradizione di teatro popolare di qualità che assegna al Verdi il ruolo di polo culturale aperto alla città. La nuova stagione teatrale 2014-2015 conferma questa vocazione, ospita sul palco tredici titoli, e intreccia, come sempre, i generi, a formare un nuovo, ricco, sorprendente cartellone teatrale.

I musical più acclamati, i protagonisti del nostro cinema, gli show internazionali, il meglio della scena contemporanea. La commedia, il nuovo circo, la prosa, i classici della letteratura, il teatro comico, la danza, i family show. Tante proposte diverse, un viaggio che attraversa i generi più amati ma anche territori teatrali innovativi e originali.

La stagione si apre in modo del tutto inedito nel segno delle atmosfere surreali e visionarie del circo. Maschere buffe e suggestioni naif vestono di magia il tendone del «Circo El Grito» (che sarà allestito sul lungomare Regina Margherita), destinato a diventare dal 2 al 16 novembre il luogo simbolo del circo contemporaneo italiano con una rassegna di successi internazionali dal titolo «El Grito verso Oriente». La kermesse è tra le azioni di «Internazionalizzazione della scena» realizzate dal «Teatro Pubblico Pugliese» con il fine di incentivare l’incoming di produzioni e di spettacoli internazionali in Puglia, così come di promuovere le tournée di realtà pugliesi all’estero. Teatro, acrobazie e numeri circensi si fondono per dare vita a veri e propri show capaci di svelare le magie, il valore e il talento di tanti artisti contemporanei nazionali e internazionali. Ospiti del duo artistico formato da Fabiana Ruiz Diaz e Giacomo Costantini, diverse compagnie di nuovo circo: «Teatro Necessario», «La Rusparocket», «Cia Dromosofista» e «Marco Zoppi» per due settimane intense di spettacoli serali, matinée per le scuole e pomeridiane domenicali.

Il talento stralunato ed eclettico di Neri Marcorè e l’esuberante comicità della «Banda Osiris» si incontrano in scena il 2 e 3 dicembre in «Beatles Submarine», show-tributo ai quattro ragazzi più famosi di Liverpool, un gioco visionario che utilizza i brani di «Yellow Submarine», i surreali racconti di John Lennon, le poesie di Paul McCartney e gli infiniti rimandi che le canzoni e gli scritti dei Beatles hanno reso immortali.

L’anno solare del Teatro Verdi si chiude il 29 dicembre con il simbolo del balletto classico e romantico: «Il Lago dei Cigni». Il suo contrasto tra bianco e nero non ha mai smesso di incantare. E il coreografo Fredy Franzutti reinventa l’immortale capolavoro sulle musiche di Pëtr Il’ič Čajkovskij in una speciale ambientazione bavarese fin de siècle. Con diciotto interpreti del «Balletto del Sud» l’esito è trionfale.

In cartellone l’8 e il 9 gennaio, «Una piccola impresa meridionale» è il concerto-spettacolo interpretato da Rocco Papaleo e ideato con Valter Lupo, che ne firma anche la regia. Accompagnato da una band di cinque musicisti, l’artista lucano si avventura in un esperimento di teatro canzone che, come in un piccolo zibaldone, costruisce un gioco musicale e scenico fatto di brevi annotazioni, piccole storie, rime in libertà e brani musicali. L’impresa è meridionale, per destino anagrafico, indole poetica e accentazione fonetica.

La stagione incrocia il 22 gennaio il tour italiano di «Spring Awakening», il rock-musical che ha appassionato milioni di giovani in tutto il mondo con la sua forza innovativa e la sua straordinaria vitalità. Tratto dalla pièce teatrale di Frank Wedekind «Risveglio di Primavera», pubblicata nel 1891 e a lungo oggetto di censura per la provocatorietà dei temi, l’opera mette in scena l’amore fra due quattordicenni e il drammatico conflitto tra un gruppo di adolescenti e i loro genitori e insegnanti. Nei giorni di permanenza in città, la compagnia livornese «TodoModo Music-All» organizzerà un casting per selezionare giovanissimi cantanti che, dopo un breve training, parteciperanno alla data brindisina. La partecipazione darà diritto a un attestato utile per i cv personali.

Immagini e suggestioni letterarie, quelle dello scrittore racalmutese Leonardo Sciascia, si intrecciano ne «L’Onorevole», pièce con tre grandi protagonisti della scena come Enzo Vetrano, Laura Marinoni e Stefano Randisi, in programma il 10 febbraio. Non un dramma ma un morality play, come lo stesso autore lo definì. Un testo che racconta con intrigante ironia come l’ascesa politica di un onesto professore di lettere possa diventare un’ineluttabile ma pacifica caduta morale.

Da un’amara profezia all’immensa metafora della condizione umana che il 18 e 19 febbraio propone «Re Lear», l’opera che Shakespeare scrisse tra il 1604 e il 1605 con l’arrivo al trono inglese di re Giacomo I. Michele Placido è il vecchio sovrano nel dramma, ambientato in una «discarica del potere», che si fa emblema della delusione affettiva, dell’inganno, della vecchiaia e della malattia. Un classico riletto all’ombra della contemporaneità. 

«Servo per due» («One Man, Two Guvnors») dell’inglese Richard Bean, libero adattamento da «Il Servitore di due padroni» di Carlo Goldoni, è il titolo in programma il 26 e 27 febbraio. Pierfrancesco Favino e gli attori del «Gruppo Danny Rose», accompagnati dai musicisti di «Musica da Ripostiglio», ricollocano sullo sfondo della Rimini degli anni Trenta, vicenda, equivoci e avventure di un Arlecchino rivisitato in chiave moderna. L’adattamento teatrale è dello stesso Favino con Paolo Sassanelli (che con Favino firma anche la regia), Marit Nissen e Simonetta Solder.

Il 10 e l’11 marzo arriva a grande richiesta Antonio Albanese con «Personaggi», spettacolo scritto dallo stesso Albanese e da Michele Serra per la regia di Giampiero Solari. Un greatest hits delle caratterizzazioni migliori, da Epifanio al Sommelier, da Ivo Perego ad Alex Drastico, da Cetto La Qualunque all’Ottimista «abitante di un mondo perfetto», facce di un’Italia diversa, tutte maschere con debolezze e timori, fragili, vittime e carnefici, che cercano di farsi spazio nella società reinventandosi. 

La «Chorus Jazz Studio Orchestra» diretta dal M° Paolo Lepore presenta il 18 marzo un poetico e avvincente viaggio tra le colonne sonore di Ennio Morricone, il premio Oscar alla carriera che ha firmato le musiche di alcune tra le più belle pellicole della storia del cinema, uno dei più grandi compositori di musica applicata al cinema. Il concerto-omaggio, dal titolo «We All Love Ennio Morricone» come un famoso album tributo di qualche anno fa, ripercorre pagine celebri e immortali scritte per capolavori cinematografici con le voci di alcuni giovani protagonisti della scena jazz pugliese: «C’era una volta in America», «Per un pugno di dollari», «Malena», «Nuovo Cinema Paradiso», «Amapola» e tante altre.

Il progetto di «Internazionalizzazione della scena» ripropone la magia del nouveau cirque, protagonista il 26 marzo con «Circus Klezmer», in arrivo da Barcellona, spettacolo poetico, luminoso e travolgente tra la tradizione clownesca e la comicità surreale del teatro, scandito dai ritmi esagitati della musica klezmer suonata dal vivo. Un appuntamento imperdibile per famiglie in cui la padronanza di diverse discipline teatrali e circensi è uno degli strumenti, e non il fine.

Una giostra di imprese e di amori epici si anima il 14 e 15 aprile con «Orlando pazzo per amore», il poema cavalleresco di Ariosto rivisitato in chiave di tragicommedia pop con la regia di Flavio Albanese e Marinella Anaclerio. «Questo zig zag tracciato dai cavalli al galoppo e dalle intermittenze del cuore umano». Così Italo Calvino descriveva l’opera in ottave del maggiore interprete del Rinascimento italiano. Lo spettacolo ricostruisce l’eterno dissidio tra le “arme” e gli “amori”, rilegge un classico e lo reinventa mescolando la commedia dell’arte con l’epica, il tragico con il comico.

L’ultimo sipario della stagione si apre il 30 aprile sulla «Carmen», riscrittura dell’originale di Georges Bizet ambientata a Napoli e firmata da Enzo Moscato, tra i più originali autori-poeti della nuova drammaturgia napoletana. Uno spettacolo di teatro e musica insieme, nel solco della zarzuela spagnola, di Raffaele Viviani e della sceneggiata. Con la regia di Mario Martone, l’opera approda a temi contemporanei, affidandosi al talento di Iaia Forte e Roberto De Francesco e alla teatralità innata dei musicisti dell’«Orchestra di Piazza Vittorio», ensemble che riunisce artisti, culture e tradizioni, memorie, sonorità antiche e nuove, strumenti sconosciuti, melodie universali.

Insomma, tanto da scoprire e ancora altro, come le matinée del teatro ragazzi e le pomeridiane della domenica dedicate alle famiglie, un modo originale e discreto di vivere il teatro. Il Verdi conferma il suo ruolo di teatro della città, tema centrale che ritorna anche nella campagna di comunicazione della stagione, alla quale si offre come insostituibile punto d’incontro e amplificatore del dialogo e delle relazioni sociali: in questa ottica rafforza l’offerta con altri spettacoli e iniziative che corredano i titoli in cartellone e apre il palcoscenico alle più interessanti espressioni artistiche del territorio.