
Dal Comune chiariscono: la scalinata che da piazza Mercato conduce in via Cesare Battisti e che in questi giorni è stata sbancata non verrà eliminata, ma ricostruita pezzo per pezzo e spostata un metro più indietro. Fin qui nulla di strano anche perché l’obiettivo è senza dubbio condivisibile: consentire il passaggio dei disabili sul marciapiedi che veniva interrotto proprio dalla scala.
Sarebbe tutto legittimo se quello fosse l’unico passaggio per chi si sposta sulla sedia a rotelle. E invece c’è già il marciapiedi di fronte che è sgombero, dotato di scivoli, percorribile nella sua interezza e con due caratteristiche che lo rendono migliore: è più largo (un metro e 60 centimetri contro il metro scarso dell’altro), ma soprattutto non intralciato dalle auto in sosta, come invece quello sotto la scalinata. Specchietti e ruote rendono ancora più tortuoso il percorso.
E allora, ci si chiede. Era davvero necessario smontare una scala che sta lì da un secolo, spendere un bel po’ di denaro (almeno dieci-quindicimila euro, anche se sul cartello non c’è scritto nulla), per offrire un servizio che esiste, ed è più comodo, nella stessa via, sul marciapiedi opposto, quello delle Poste?
E poi perché questi lavori proprio in piena estate, nell’imminenza delle ferie, con la certezza che presto saranno interrotti per essere ripresi a settembre, lasciando la piazza in quelle condizioni.
E ancora: perché il cartello, come previsto dalla legge, non indica date e costi?