Come ogni estate, dopo un anno di lavoro, cerchiamo di pianificare le nostre vacanze.
Molte persone le preparano con meticolosità, altre vanno all’avventura; l’idea è quella di conciliare divertimento, relax, stare con la famiglia. Certo che in un clima dove siamo più distesi e più rilassati, siamo anche più disponibili agli incontri.
Gli amori estivi nascono e muoiono velocemente, durando il tempo di una stella cadente.
Ma perché d’estate? In vacanza cerchiamo di dimenticarci le regole, accettiamo di buon grado l’imprevisto e la novità, questo modo di predisporci mantiene la nostra mente leggera, pronta ad accogliere “il nuovo”.
Ad agosto è più facile tradire, complice il sole, il caldo, il corpo scoperto.
E a tradire di più pare siano gli uomini, in cui il senso della vista attiva gli ormoni. Ma per chi rimane da solo in città, concedendo al resto della famiglia di intraprendere prima le vacanze, anche per lui/lei il tradimento è dietro l’angolo, complici questa volta il senso di solitudine, l’intimità che si crea con la collega con cui si lavora gomito a gomito, il desiderio di essere risarciti dello stress.
Come dimenticare quel fantastico film che fu “Quando la moglie è in vacanza” in cui la vicina di casa è interpretata da un’irresistibile Marilyn Monroe?
Oggi sempre più spesso la vicina/o è un collega di ufficio; un tempo a rischio scappatella erano gli animatori dei villaggi, i bagnini, oggi i capo ufficio!
A sancire questa inversione di tendenza è una recente indagine dello I.E.S.(Istituto di Evoluzione Sessuale).
Ma al di là di chi ne è coinvolto dobbiamo dire che le scappatelle estive non accadono senza un perché; quasi sempre infatti è la goccia che ha fatto traboccare il vaso, mettendo in mostra problemi che erano già presenti da tempo nella coppia.
La routine, lo stress, che generano comportamenti poco amorevoli verso il partner e compromettono la complicità, sono i maggiori alleati del processo di sgretolamento del “noi”.
Cercare un’altra persona è sinonimo di insoddisfazione e vuol dire che non sono stati affrontati problemi nella coppia.
In ogni caso la ferita che lascia il tradimento è profonda e difficilmente si rimargina. La persona tradita viene delusa, perde fiducia nell’altro ma anche nel rapporto e peggio ancora in se stessa. A essere deluse sono state le illusioni, quelle illusioni che richiamano un mondo infantile, alla ricerca di un Eden perduto ed irraggiungibile.
Come afferma Zinker (1994): “…E’ bene che cadano le illusioni e quando ciò avviene non troviamo necessariamente solo un mondo depressivo da consumare. Più illusioni facciamo cadere e più vera vita ci può venire incontro, intensamente colorata di forti emozioni”.
Ma spesso chi tradisce non vorrebbe mai e poi mai metterne a conoscenza il partner…ma oggi la tecnologia impedisce qualunque nascondiglio! I messaggi sul telefono, i commenti postati su facebook sembrano essere irresistibili e fanno cadere ogni velo.
Per il dolore che genera la scappatella porta spesso alla rottura definitiva della coppia, in altri casi può rivelarsi salutare perché porta alla luce dinamiche conosciute ma mai analizzate correttamente, e che proprio alla luce possono essere affrontate per migliorare il rapporto di coppia.
Ripartire uscendo da un tradimento si può solo se si ha la forza di cambiare, di affrontare i propri fantasmi e le fantasie adolescenziali sull’amore. Se si rimane insieme per farla pagare all’altro allora è più saggio finirla lì, ad uscirne distrutti sareste in troppi! Ma a volte è il traditore che lascia inconsciamente tracce del suo agire perché il flirt venga a galla a punire il partner.
I meccanismi sottesi all’andamento della coppia sono tanti e vanno guardati riconoscendo nel cambiamento l’unica certezza e costanza dello stare insieme.
Dobbiamo avere più paura della fissità delle nostre convinzioni, dei nostri paradigmi, che del calore del sole e di un corpo in bikini.
Dott.ssa Federica Protopapa
Dott. Luigi Persano