E’ costata due milioni di euro, ma il Comune non ha deciso ancora che farci. Ed è diventata luogo di ritrovo dei giovani, cosa che non tutti apprezzano: piazza Commestibili, situata nel centro storico di Mesagne, da qualche settimana è al centro delle polemiche. Secondo alcuni i ragazzi la monopolizzano rendendola inaccessibile. Ma finora sono gli unici che sembrano apprezzarla davvero.
Piazza Commestibili è stata l’ultima struttura di pregio ad essere recuperata nel centro storico, a completamento di una stagione ventennale di riemersione dall’oscurità dell’abbandono e del degrado di tutte le principali proprietà pubbliche del cuore antico di Mesagne.
Circa due milioni di euro spesi per i lavori, eseguiti in due distinti lotti. Numeri importanti che non giustificano lo stato di semi-abbandono e una gestione tutt’altro che organizzata. “Non volendo fare giri di parole – dice il vice-sindaco di Mesagne, Giancarlo Canuto – ammetto che non abbiamo trovato ancora un’idea vincente e convincente. Affidare i vari box per l’apertura di piccoli negozi commerciali o artigianali è indubbiamente la soluzione più semplice che dà una risposta nell’immediato, ma non garantisce niente per il futuro perché, se la vocazione della piazza deve essere commerciale, è evidente che occorre una forte capacità attrattiva per spostare in consumatori in quel perimetro. E realisticamente occorre ammettere che non è il piccolo negozio che può assicurare tanto. Ogni proposta della gente è utile, ma bisogna fare i conti con i costi della gestione e con l’utilizzo di tutti gli spazi esterni ed interni.”
L’assessore alle Attività produttive, Giorgio La Sala, pensa ad una soluzione “fieristica”, ovvero quella di esporre, di volta in volta, prodotti diversi, mentre il Comune ha stabilito un contatto con un’organizzazione di categoria nazionale per lo studio di queste zone e il loro rilancio sul piano commerciale.
C’è, infine, chi accusa la pubblica sicurezza di non “proteggere” a dovere la piazza. E a tal proposito, lo stesso Canuto, risponde: “Il problema della vigilanza è serio, perché non diventi terra di nessuno o solo degli incivili. I vigili fino alle ore 24 assicurano le loro perlustrazioni, ovviamente suddivise in tutto il centro storico. Polizia e carabinieri sono stati abbondantemente allertati a vigilare ulteriormente. Se i cittadini collaborassero meglio come in altre zone d’Italia, anziché lanciarsi solo insulti e invettive via Facebook, si potrebbero pensare a forme di vigilanza e uso della piazza stessa inedite e innovative. Chissà se ancora non sia possibile farlo”.
Dennis Magrì