E va bene che Brindisi ha accettato di sostenere Lecce nella sua corsa a capitale della Cultura 2019 rinunciando a qualsiasi autonoma velleità di raggiungere lo stesso traguardo, come invece voleva tentare di fare Mimmo Mennitti. Però ritrovarsi un cartellone con due uomini che hanno sullo sfondo il Monumento al Marinaio e leggere la scritta “Noi siamo Lecce 2019” e in tutto il resto dell’immagine solo riferimenti a Lecce e neanche uno a Brindisi sembra – per usare un eufemismo- piuttosto offensivo. Soprattutto perché l’identità di Brindisi va rispettata soprattutto se si sceglie il Monumento simbolo della città a scopo promozionale per un’altra.