
Se vedete in giro un meticcio randagio, però dall’aria felice, munito di collare, ben nutrito e a zonzo per la città è probabile che avrete incontrato il “cane di quartiere”. Si tratta della nuova figura istituita dal Consiglio comunale di Brindisi con tanto di delibera e al termine di un percorso durato un anno.
Il cane di quartiere è un “cane libero da tutti”, rispettato e riconosciuto come bene comune. In ogni quartiere ci saranno soggetti incaricati dell’affido del cane e della sua gestione. Si tratta solo di volontari iscritti alle associazioni protezionistiche. A tal fine la Lepa ha già proceduto al censimento di sessanta cani individuando cittadini che ne diventeranno i rispettivi referenti.
I cani randagi individuati saranno accalappiati dal servizio veterinario della Asl e transiteranno nel canile sanitario per essere sottoposti a vaccinazioni, verminazioni e sterilizzazioni/castrazioni e muniti di microchip. Quindi i cani saranno reinseriti nel quartiere muniti di collare e targhetta identificativa.
La figura del cane di quartiere è stata definita nell’ambito del nuovo regolamento del canile comunale di Santa Lucia.