La preside D’Alò chiarisce: “Ecco cosa è successo davvero nelle mie scuole”

Da Elvira D’Alò, dirigente scolastico dell’istituto comprensivo Santa Chiara di Brindisi riceviamo e pubblichiamo

Desidero riportare in stretto ordine cronologico gli accadimenti di questi giorni nel mio Istituto per dovere di informazione e per mettere fine a supposizioni, immaginazioni e invenzioni che, hanno dato il via a libere, fantasiose e inattendibili affermazioni, divenute valanghe di parole su ogni mezzo di comunicazione, creando pericolosi allarmismi per tutti gli utenti della scuola: genitori, docenti e alunni.

Sono fatti debitamente documentabili, tutto il resto sono illazioni che non “fanno bene” alla scuola, comunità educante, dove è d’obbligo la collaborazione, la trasparenza e il rigore etico nel pensiero e nei comportamenti. 

Intanto c’è stata l’improvvisa sospensione della mensa per i noti problemi di appalto del servizio, a cui è seguita l’urgente e straordinaria convocazione del Consiglio di Istituto che ha deliberato, in accordo con tutti gli altri Istituti cittadini e con l’Amministrazione Comunale, di non interrompere le attività scolastiche e di lasciare la scelta ai genitori di ritirare i figli da scuola e riportarli dopo il pranzo oppure di provvedere loro stessi con un pasto preparato  a casa.

Contemporaneamente si sono verificati casi di pediculosi affrontati attraverso continui contatti con i genitori, con i docenti per informare sulle normative in vigore, sulle forme di prevenzione, gestione e terapia della infestazione e attraverso l’affissione di “Note utili” in ogni plesso dell’Istituto.

Subito dopo, mercoledì 14 gennaio, una docente della Scuola Primaria Don Milani viene a informarmi che un genitore aveva avvertito dell’assenza della propria figlia che per un fastidioso prurito alle mani, con sospetto di scabbia, si trovava in Pronto Soccorso dell’Ospedale Perrino in attesa di una visita specialistica; immediatamente alla presenza della stessa docente,  ho consultato telefonicamente un Tecnico della Prevenzione (una volta Vigile Sanitario), in servizio presso il Dipartimento della Asl di Brindisi che mi ha fornito il numero telefonico del Responsabile del Servizio Igiene Pubblica della città, Autorità sanitaria locale per quanto concerne l’Igiene Pubblica, che ha la  competenza del caso.

Su sua indicazione ho inviato un fax di richiesta “di un parere scritto sul comportamento da tenere dalla sottoscritta se un caso di scabbia fosse certificato dalla struttura sanitaria pubblica…Nel ringraziare della cortese quanto repentina risposta per ovvie ragioni di sicurezza e di tranquillità per gli utenti della scuola, resto in attesa e porgo distinti saluti”

Giovedì 15 gennaio il dott. Zinzeri, dell’Azienda Sanitaria Locale, Dipartimento di Prevenzione, mi ha raggiunto negli Uffici di Presidenza per consegnarmi brevi manu, una lettera indirizzata ai genitori e al medico curante in cui viene scritto “E’ stato segnalato in data 14.01.2015 dal P.O Perrino Brindisi un caso di scabbia. Pertanto, è opportuno rivolgersi al proprio medico per i controlli e i provvedimenti necessari. Si prega di segnalare prontamente a questo Dipartimento di Prevenzione altri casi positivi”.

Da parte mia, considerato che erano già le 13.15, mi sono affrettata a fotocopiare la lettera affinché ogni alunno della classe coinvolta potesse averne una copia da consegnare ai propri genitori e mi sono accertata che la disposizione era stata rispettata dalle docenti in servizio.

Venerdì mattina 16 gennaio, sulle rinnovate insistenze di alcuni genitori, non convinti che la disinfestazione ambientale non è prevista nei casi di pediculosi e di scabbia, ho inviato un fax di richiesta a loro nome all’Ufficio di Igiene del Comune di Brindisi, all’Ufficio Profilassi (Dipartimento di Prevenzione ASL) e all’Ecologica Pugliese perché si provvedesse a “disinfestare in tempi brevi i locali delle strutture scolastiche: tale invito ha il solo scopo di tranquillizzare i genitori  dal momento che la sottoscritta conosce la normativa e che in moltissime occasioni ne ha dato corretta informazione ai genitori stessi.

Venerdì pomeriggio si sono presentati nella mia abitazione due Vigili Urbani per “ascoltare e ricevere notizie direttamente dalla Dirigente sui fatti denunciati da alcuni genitori presso il loro Comando”.

Ovviamente ho dato tutte le risposte alle loro domande.

Sabato 17 gennaio nella mattinata gli stessi Vigili Urbani sono di nuovo venuti a casa per chiedere tutta la documentazione da me prodotta e inviata agli Enti competenti in merito alla vicenda.

Poiché il materiale richiesto si trovava a scuola e questa il sabato è chiusa per l’organizzazione oraria della settimana corta, mi sono resa disponibile ad aprire gli Uffici, fotocopiare i documenti e consegnarli ai Vigili.

Elvira D’Alò