Mensa scolastica, determina del Comune con due mesi di ritardo: ora costerà di più. E ai bambini arriva riso al sugo da Cisternino prodotto in una masseria sotto sequestro da anni

Riso al sugo, prosciutto cotto e insalata. E’ questo il menu del primo giorno di mensa del 2015 per i bambini delle scuole comunali di Brindisi. E’ stato prodotto nella cucina di un bed and breakfast alla periferia di Cisternino, 50 chilometri dalla destinazione dei pastii, all’interno della masseria Marangiulo, una struttura sotto sequestro giudiziario da parte della Procura. Vengono trasportati con un furgoncino preso a noleggio. Negli stessi minuti, con un paio di mesi di ritardo il settore Pubblica istruzione del Comune di Brindisi adotta finalmente la determina di affidamento del servizio di ristorazione alla ditta Markas, con sede a Bolzano.

Il gran pasticcio delle mense brindisini, il ritardo con cui i dirigenti comunali hanno formalizzato l’affidamento non solo hanno inciso su questa situazione di assoluta approssimazione con cui i pasti vengono preparati in attesa della realizzazione del centro cottura di via Basento, ma graveranno anche sulle casse della collettività in quanto per far fronte all’emergenza la Markas ha preteso costi più elevati e il Comune ha dovuto accettare non essendoci alternative.

Il bed and breakfast alle porte di Cisternino, nato appunto per cucinare pasti da consumare in loco nel ristorante della struttura, è divenuto all’improvviso un centro di preparazione pasti da portare via, a 50 chilometri di distanza e possibilmente caldi. Per la preparazione dei piatti, vista la inadeguatezza della struttura, si utilizzano in parte prodotti semilavorati.

I primi contenitori sono giunti nelle scuole elementari brindisini pochi minuti prima di mezzogiorno, dopo un viaggio di circa 45 minuti. In molte scuole abbondantemente in ritardo. Il primo mantenuto caldo con contenitori termici, il secondo freddo.

Se il progetto esecutivo per i lavori del centro cottura fosse stato approvato a novembre (ossia dopo che il Consiglio di Stato aveva bloccato la “Ladisa”, la ditta che fino al 31 dicembre ha gestito l’appalto mensa), i lavori sarebbero potuti partire subito e i 55 giorni per la realizzazione delle cucine in via Basento sarebbero già terminati.

Inoltre il Consiglio di Stato si è espresso a ottobre mentre il Comune ha sottoscritto inspiegabilmente il contratto con la Markas solo il 15 dicembre e comunque lascia trascorrere più di un altro mese per approvare il progetto e dare il via ai lavori.

Questi errori hanno determinato il blocco totale del servizio mensa dal 7 al 15 gennaio e una situazione di stallo che è stata risolta, almeno finora, con grande improvvisazione.

Per di più a un prezzo superiore di quello che veniva pagato alla “Ladisa”. Si legge nella determina: “In attesa del completo avvio del centro di cottura comunale si ha la necessità di prevedere un maggior impiego in termini di prestazioni orarie di parte del personale, per rispettare l’immediato riavvio del servizio. Per far fronte a tale emergenza la Markas si impegna a comunicare successivamente il maggiore costo sostentenuto”.

Insomma, ai bambini riso al sugo, per la collettività brindisini una bella infornata.