
Probabilmente tra loro c’è lo stesso imbecille-vandalo che ha imbrattato mezza piazza Cairoli con uno pseudo-messaggio d’amore: nella notte tra il 18 e il 19 febbraio scorsi, ragazzini armati di bomboletta hanno sfregiato con le loro “tag” i muri di abitazioni e attività commerciali che vanno da piazza Cairoli lungo corso Umberto e sino alle vasche limarie di via Cristoforo Colombo.
Il raid è avvenuto tra le 22.30 e le 23: l’orario è certo perché i vandali non hanno fatto i conti con le telecamere degli esercizi commerciali che li hanno ripresi e registrati mentre erano in azione. La “tag” non è altro che la firma con cui i graffitari siglano le loro opere. Non tutti i graffitari ovviamente sono vandali, molti di loro operano in spazi consentiti e realizzando vere opere d’arte.
Ma come in tutti i settori, oltre agli artisti ci sono anche gli imbecilli. Come quello che ha svuotato una bomboletta di vernice nera per imbrattare con frasi insulse piazza Cairoli.
Sarebbe ora che il fenomeno, come sta accadendo a Bari e in altre città d’Italia in queste settimane, venisse finalmente preso in considerazione dalle forze dell’ordine.
Si tratta infatti di veri e propri atti teppistici che deturpano i palazzi e danno l’idea di una città in mano agli incivili.
Intanto commercianti e privati cittadini non ci stanno e lanciano un ultimatum agli pseudo-artisti: o ripulite i muri o i filmati finiscono nelle mani dei carabinieri.
Ma, probabilmente, le forze dell’ordine quelle videoregistrazioni dovrebbero acquisirle. A prescindere.
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