Hanno detto che il Centro di cottura comunale è pronto. E i consiglieri hanno fatto pure la sfilata nelle cucine per assicurare che presto le pentole cominceranno a bollire. Quello che non hanno detto è che la struttura ha richiesto un supplemento di lavori per oltre ottantamila euro (iva esclusa) che solo momentaneamente sono stati anticipati dalla Markas, ma che saranno comunque a carico del Comune.
Il grande pasticcio della mensa si arricchisce di un nuovo capitolo che sarebbe persino divertente da raccontare se non fosse che tocca il portafogli dei brindisini e, probabilmente, mette a rischio l’avvio delle cucine. Una partenza prevista per lunedì prossimo ma comunque a rischio visto che non c’è ancora l’allaccio del gas e manca l’autorizzazione della Asl.
Cosa è successo nel frattempo? Attenti alle date. Il 30 gennaio il Comune acquisisce il progetto esecutivo per costruire il centro cottura trasmesso dalla società Markas che viene immediatamente approvato, dando di fatto inizio ai lavori. Il 20 febbraio al Comune arrivano però ben cinque note da parte della Markas con la quale vengono segnalate “difformità e anomalie riscontrate nel corso dei lavori”.
Tali anomalie, che non erano emerse evidentemente durante i primi sopralluoghi, tanto piccole non sembrano: la Markas si accorge che dalla struttura mancano porte, finestre, radiatori (frutto di furti avvenuti nel periodo in cui era abbandonata), che le facciate esterne sono completamente avvolte dall’umido, che la pavimentazione interna ed esterna presenta cedimenti dovuti alla rottura di tubazioni idriche e alla risalita di umidità, oltre che della crescita di vegetazione esterna e interna.
A questo punto il Comune, che deve necessariamente chiudere la partita per realizzare il centro cottura, pena una macroscopica figuraccia visti gli impegni presi, stima in 83 mila euro, iva esclusa il costo dei lavori aggiuntivi per rimettere a posto una struttura che evidentemente chi ha progettato di trasformare in una gigantesca cucina non aveva neanche ispezionato. E 83 mila euro non sono propriamente noccioline.
I lavori di realizzazione del centro cottura sono stati subappaltati dalla Markas all’impresa edile “New House” dell’ex calciatore Antonio Benarrivo e del commercialista Teodoro Cito. A un’azienda intestata al figlio di quest’ultimo apparteneva la masseria Marangiulo, dove la Markas aveva iniziato – per un breve periodo – a preparare i pasti destinati alle mense scolastiche di Brindisi.
Ora, chi paga? Il nuovo accordo prevede che la Markas anticipi la somma, visto che comunque non si può attedere oltre per completare i lavori. E che se la ditta otterrà un prolungamento di altri tre anni, oltre i due previsti dal contratto, rinuncerà a farsi rimborsare la spesa. Altrimenti sarà il Comune a pagare. Come al solito.