Brindisi è una mappazza: lo dice il sito ufficiale del Comune

 

 

di Giancarlo Sacrestano

Ad una ricerca, il vocabolo “mappazza”, risulta significare all’incirca indigesto, qualcosa che rimane nello stomaco, tanto è pesante.

Che Brindisi possa essere paragonata ad una mappazza è difficile da digerire, per un brindisino, ma tanto si può rilevare visitando la pagina http://www.sistcartinfo.it/cms/  del sito internet del Comune.

Prima ancora di fare domande o supposizioni ironico-sarcastiche pur senza tralasciare i risvolti drammatici della questione, per cui qui da noi siamo tanto inetti che ci sfiduciamo a prescindere, mi piace pensare che il vocabolo, apparentemente inappropriato, risponda ad una filologia sofisticata di qualche fine cultore di neologismi, che alberga clandestino tra le mura di Palazzo di Città.

La prima volta che il termine “mappazza” appare sulle labbra di qualcuno è stato nel 1985 quando, esordiente televisivo, Nino Frassica nelle vesti di Fra’ Nino da Scasazza pronunciò questo vocabolo caricandolo di valenza onomatopeica ovvero di qualcosa che trita e ritrita nella bocca risulta difficile e disgustosa da ingerire.

 Poi tale termine entra a far parte del gergo comune, leggo da alcuni dizionari, e si associa al concetto di cosa, affare pasticciato fino all’inverosimile.

Discendono così tanti i riferimenti alla mappazza, ma uno solo resta il senso del neologismo coniato dal bravo attore siciliano: un film noiso è una “mappazza”, un conoscente inopportuno e appiccicoso è una “mappazza”, un lavoro pesante e insoddisfacente è una “mappazza”, tanto che chi studia, crede di poter ipotizzare un legame con il termine dialettale meridionale “m’a(i)mpazza”, mi fa impazzire tanto è pesante!.

Districandosi tra le diverse tonalità di significati, quello relativo ad una idea di Brindisi come una  mappazza, cioè di una cosa diventata pasticciata fino all’inverosimile tanto da fare impazzire chi se ne interessa o vi è costretto per mansioni ed ufficio, ci stà tutta.

Precorrendone le valenze di fine intellettuale che l’università Kore di Enna ha riconosciuto al suo corregionale, rendendolo protagonista di entusiasmanti dibattiti culturali con gli studenti, a Brindisi qualcuno, ha pensato bene di riconoscere a Nino Frassica il ruolo di consulente a cui affidare un sinonimo simbolico della città di Brindisi, approfittando della poliedrica formazione del non solo attore siciliano.

Nino Frassica però, alla produzione neologistica aggiunge quella di aforista e uno dei suoi aforismi mi pare proprio idoneo a chiudere questa modesta elegia all’anonimo funzionario comunale che istituzionalizza “mappazza”, quale sinonimo di Brindisi.

L’aforisma in questione recita:  “Chi va con lo zoppo impara a zappare”.

Spero che molti personaggi e comparse che albergano nei pressi della prima dignità della città, il palazzo comunale, prendano alla lettera il significato dell’arguto ma chiaro messaggio..