Il Piano Urbanistico Generale, quello che dovrebbe ridisegnare Brindisi aprendo prospettive di sviluppo importanti e una valorizzazione della costa, sembra arenarsi nonostante il Comune avesse puntato sull’architetto Giorgio Goggi, uno dei massimi esperti a livello nazionale. L’ente pubblico e il tecnico ormai si parlano per raccomandate o attraverso la stampa. Goggi sostiene che il Pug non sarà pronto in tempi brevi e questo per colpa dell’Amministrazione comunale.
Oggi arriva la risposta dell’Ente: “E’ molto preoccupante che un professionista del calibro di Goggi sia protagonista di una così lunga serie di inadempienze”, tuona il sindaco Mimmo Consales. “Il Pug andrà avanti con o senza Goggi. E’ stato lui a creare le condizioni per un concreto arretramento del programma, nonostante abbia chiesto e ottenuto adeguamenti di risorse e di uomini. Ma ha totalmente disatteso il capitolato d’appalto”.
Ci sono un retroscena politico e uno amministrativo dietro la rottura. Quello politico lo lascia intendere l’assessore ai Lavori pubblici, Lino Luperti: “I tempi di Goggi si sono stranamente allungati quando abbiamo bocciato alcune idee che aveva sull’espansione della città, soprattutto riguardanti la costa. Nella prima bozza aveva individuato due sole zone del litorale da inserire nel Piano (nei pressi del villaggio di Acque Chiare), ma questo avrebbe favorito solo poche persone. Io invece sono del parere che la cubatura totale che verrà autorizzata dalla Regione debba essere “spalmata” in maniera equa lungo tutto il litorale”.
La partita è importantissima, perché i terreni individuati nel Pug, originariamente agricoli, diventeranno edificabili. E i proprietari ne avranno comprensibili benefici economici.
Luperti racconta di aver espresso dubbi anche sull’intenzione di un allargamento della zona commerciale: “Ho spiegato a Goggi che deve essere completata e resa operativa ancora quella già esistente”.
L’architetto Fabio Lacinio, dirigente ai Lavori Pubblici ha dimostrato come Goggi abbia di fatto richiesto una proroga e che nonostante la buona predisposizione del Comune a supportarlo abbia difatti disatteso gli impegni presi costringendo a una raccomandata con diffida e messa in mora spedita il 27 marzo scorso.
Un percorso iniziato il 30 aprile 2013 con la conferenza di Copianificazione e seguito dalla richiesta di Goggi di due estensioni di incarichi: il professionista percepirà 160 mila euro più altri 70 euro per esigenze sopravvenute. Lacinio ha indicato con precisione e carte alla mano tutte le scadenze che non sarebbero state rispettate nonostante le proroghe accordate dal Comune e nonostante sia stato messo a disposizione l’Ufficio Piano che dovrebbe affiancare Goggi nella redazione del Pug. Dal 27 marzo scorso ora l’architetto, messo in mora dal Comune, ha 120 giorni per produrre il piano.