
Uno spiraglio di luce sembra illuminare la vicenda degli 11 lavoratori licenziati senza preavviso dall’azienda bitontina che sta lavorando sui maxiappalti dell’Aeroporto del Salento.
Si è svolto ieri a Brindisi l’incontro convocato dal Prefetto Nicola Prete, a cui hanno partecipato i vertici della S.IN.CO. e i sindacati. L’Azienda si è infatti impegnata a corrispondere ai dipendenti le spettanze dovute (saldo di novembre più dicembre 2014; gennaio, febbraio e marzo 2015) entro pochi giorni. Praticamente “ad horas”.
Inoltre, la stessa S.IN.CO. ha proposto ai lavoratori il reimpiego su un cantiere di Manduria, nel Tarantino, in attesa che sia chiarito il contenzioso con Aeroporti di Puglia, che in questo momento blocca i lavori allo scalo brindisino. Situazione che dovrebbe sbloccarsi il 9 aprile, quando ci sarà una scambio di carte e di informazioni che dovrebbe riportare tutto alla normalità. Nel frattempo, la S.IN.CO. ha proposto ai dipendenti anche un rimborso delle spese di carburante per raggiungere il cantiere di Manduria.
Positivo è stato definito l’esito dell’incontro dal Prefetto Prete, mentre i sindacati restano cauti: “Sulla carta va bene così – dice il segretario generale della Feneal Uil Brindisi, Giovanni Librando – ma naturalmente prima di esprimere un giudizio preferiamo attendere la prova dei fatti, ovvero il pagamento delle mensilità spettanti ed il reintegro dei lavoratori. Peraltro, l’Azienda ha sostenuto che non appena sarà chiarito il contenzioso con Aeroporti di Puglia, non soltanto gli 11 lavoratori torneranno nel cantiere dello scalo Papola Casale, ma sarà addirittura necessario assumere altre 15 unità. Ovviamente, non possiamo che tifare per questa soluzione che garantirebbe nuova occupazione, ma nel frattempo preferiamo attenerci ai fatti concreti”.