Il Comune di Brindisi ha sforato il patto di stabilità 2014. Questo non porterà l’ente in dissesto, ma comunque a un ridimensionamento delle sue ambizioni a breve e a medio termine, oltre a sanzioni che si ripercuotono in primis sugli stessi amministratori, e poi sui dipendenti.
E’ stato il sindaco Mimmo Consales a comunicarlo poco fa, nel corso di una conferenza-stampa convocata con urgenza a mezzogiorno, dopo una notte di lavoro dei revisori dei conti e una mattinata di riunioni con assessori e consiglieri della maggioranza.
Lo sforamento è di “soli” un milione 557 mila euro, una cifra esigua rispetto ai numeri di un’amministrazione comunale, ma che forse proprio per questo fa più rabbia. “E’ come se avessimo subito un gol al 91°”, ha commentato Consales.
Il sindaco ha anche spiegato che lo sforamento sarebbe stato evitato se il 30 dicembre, per evitare il tracollo della Multiservizi, il Comune non avesse pagato un milione 580 mila euro di versamenti Iva che avrebbero determinato la fine della partecipata, oltre che guai giudiziari per l’ex amministrazione Francesco Arigliano e per il nuovo Franco Trane. “Se non avessimo deciso di ripianare la situazione della Multiservizi oggi 172 lavoratori sarebbero in mezzo alla strada. E io, se ne avessi la possibilità, opterei ancora per quella scelta.
“Non si tratta di un deficit di bilancio”, ha sottolineato il sindaco. Il patto di stabilità interno (creato per controllare che l’indebitamento delle pubbliche amministrazioni sia al passo con la situazione nazionale in un’ottica di convergenza delle economie degli stati membri dell’Ue) si riferisce al rapporto tra i pagamenti effettuati rispetto alle entrate.
Le sanzioni previste intervengono intanto su una riduzione dei costi della politica: il sindaco, gli assessori e i consiglieri comunali subiranno una riduzione del 30 per cento delle loro indennità.
C’è poi il divieto di contrarre nuovi mutui. “Ma diversi mutui che avevamo acceso negli anni 2013 e 2014 non sono stati ancora utilizzati e dunque da questi otterremo le risorse per cancerizzare la città.
E’ prevista poi una sanzione pecuniaria del 2 per cento dello sforamento (dunque di circa 30 mila euro).
C’è poi una misura che colpisce il personale: nel 2015 saranno bloccate assunzioni e consulenze esterne (ma non il concorso dei vigili urbani)
e verranno bloccati tutti i progetti supportati dall’Amministrazione comunale. Nessun costo aggiuntivo sarà previsto.
Consales ha assicurato che resterà inalterata la pressione fiscale e che non ci sarà una riduzione dei servizi al cittadino: “Il Comune ha un patrimonio enorme di immobili non utilizzati che potranno essere posti in vendita.
Ed è probabile che sia finita l’America della manica larga nei confronti di Saloni, feste, sagre, missioni all’estero, costosi e inutili patrocini. Si ha l’impressione che proprio l’esiguità della cifra che ha provocato lo sforamento giustifichi dubbi sulle capacità della struttura che avrebbe dovuto affiancare il sindaco nella gestione del denaro pubblico.
Ci sarebbe piaciuto vedere al tavolo oggi, accanto al sindaco, anche l’assessore al Bilancio Carmela Lo Martire e il vice sindaco Pino Marchionna. Ma la prima per “motivi familiari” e il secondo per un “impegno assunto in precedenza” non erano presenti a parlare della debacle.
Eppure sarebbe stato poco, un rondò in meno, un pagamento posticipato al 2 gennaio, un progetto rinviato, e Brindisi sarebbe rimasta all’interno del patto di stabilità. Oltre a una maggiore oculatezza nel gestire orti e orticolli di consiglieri e assessori, prodighi a sponsorizzare iniziative private delle più disparate, e spesso inutili. Da oggi si cambia passo. E si spera che sia da lezione per tutti.
Gianmarco Di Napoli