Conflitto di interessi. Rollo: “Brigante lo nega, ma il sito della sua azienda lo inchioda”

“Mi sarei aspettato delle giustificazioni più credibili e invece il Brigante ha continuato a mentire. Il suo grande nervosismo dimostra che abbiamo ragione su tutto quanto denunciato ieri”.
Marcello Rollo quasi non ci crede. Dopo aver rivelato i conflitti d’interessi di Giovanni Brigante, consigliere regionale e proprietario di un’azienda che lavora per società su cui vigila proprio la Regione, si trova costretto a dover nuovamente intervenire sulla faccenda per smentire la replica dello stesso Brigante. Il quale, nonostante i documenti, le “carte” e le registrazioni che lo inchiodano, nega le accuse mosse da Rollo. Nell’ordine: nega di lavorare per Enel e nega di essere proprietario della Brigante srl (evidentemente lo è a sua insaputa dal momento che la visura camerale parla chiaro).

“Lo scorso anno – ricorda Rollo – durante la polemica sul suo grande conflitto di interessi in campagna elettorale lui dichiarò a tutti i mezzi di informazione testuali parole: ‘Inventano accuse infondate, come quella del conflitto di interesse, sostenendo che non potrei fare il Sindaco perchè la mia azienda metalmeccanica (da cui sono uscito da tre anni) ha vinto appalti con Enel’. Oggi il Brigante ci fornisce una dichiarazione totalmente contraddittoria facendo intendere che invece sarebbe uscito dalle aziende solo in caso di vittoria. Niente di più falso. Dimenticando inoltre il ruolo importante che un consigliere regionale di maggioranza dovrebbe svolgere nel controllo dell’ambiente, delle imprese e di tutto il territorio”.

Quindi lancia la stoccata: “Tutte quelle imprese – scrive Rollo – che la Regione, attraverso la sua agenzia, dovrebbe controllare, sono esattamente le stesse con le quali lavora Brigante. Prova ne è il fatto che sono riportate come clienti sul sito della sua società. (*allegato fotografico ditte)”.
Alle domande poste Brigante il presidente dell’Asi di Brindisi risponde punto per punto. 
Primo: “Mi ostino a restare all’ASI e avrei scelto sicuramente quest’ultima alla Regione perchè, dopo vent’anni di commissariamenti che hanno falcidiato le nostre aree industriali, oggi voglio con forza rilanciare, seppur in un grave momento di crisi, le infrastrutture nelle aree industriali di mia competenza a sostegno delle nostre imprese”. 


Secondo: “I complimenti che alcuni cittadini hanno fatto al Brigante per aver sollevato la mia incompatibilità tra il ruolo di consigliere regionale e quello di Presidente dell’Asi, ruolo quest’ultimo che sarebbe stato sicuramente supportato dal primo senza ulteriori spese, sono nulla in confronto a quelli che ho ricevuto nelle ultime ore per aver denunciato pubblicamente il più grave conflitto di interessi che nella storia di Brindisi ci sia mai stato tra politica e affari”.


Terzo. “Se solo Brigante, si fosse documentato e non fosse accecato dalla rabbia avrebbe notato che la forza politica alla quale appartengo, in terra di Brindisi, ridotta sino a qualche anno fa al lumicino, è cresciuta proprio ultimamente in tutta la provincia e soprattutto nella città di Brindisi dove abbiamo sfiorato il 20% di preferenze, tanto da determinare la decadenza politica dello stesso Brigante”. 
”Per quanto mi riguarda – conclude Rollo – la vicenda del Brigante finisce qui. Sicuramente da domani, saranno altri a doversene occupare”.