Arrivano 22 mila metri cubi di sabbia per far rinascere le spiagge di Brindisi

Le spiagge brindisine riavranno presto gli arenili, consumati da decenni di mareggiate. E averli quasi a costo zero. Il Comune ha avviato l’iter per acquisire 22 mila metri cubi di sabbia di mare che sono disponibili in provincia di Bari e cui Lecce (che pure anni fa avviò una sorta di “guerra” per appropriarsi della sabbia brindisina) ha rifiutato. L’unico costo che l’Amministrazione comunale dovrà affrontare sarà quello del trasporto e della messa in opera, circa 250 mila euro per i camion che dovranno fare la spola.
Quasi tutte le spiagge del litorale a nord di Brindisi sono “arretrate” di decine di metri, alcune addirittura scomparse. E 22 chilometri cubi di sabbia, per altro proveniente da spiagge del litorale Adriatico e dunque con le stesse caratteristiche di quella presente sulla nostra costa, rappresentano un’occasione per fa ritornare gli stabilimenti balneari agli antichi splendori.
La prima a beneficiarne sarebbe cala Materdomini, la spiaggia pubblica che il Comune sta realizzando nell’ex lido ufficiali della Marina, ma anche le calette sulle quali si affaccia il parco di Punta del Serrone, l’area libera accanto al Lido Poste e quella sotto Palm Beach, la vecchia spiaggia di Acque Chiare, l’area di Giancola.
Insomma una svolta che andrebbe a integrare la rinascita delle spiagge brindisine legata al nuovo piano della costa e alla messa in sicurezza della falesia.
Ma come si è arrivati a individuare tutta quella sabbia gratis? E’ stato il presidente di Assobalneari Salento, Mauro Della Valle, a lanciare l’allarme, parlando di questa enorme quantità di sabbia marina a disposizione e che i leccesi non hanno voluto accaparrarsi, non avendone bisogno. Il sindaco Mimmo Consales si è immediatamente messo in contatto con Bari comunicando la propria disponibilità. Per affrontare il pagamento dei 250 mila euro del trasporto il Comune potrebbe utilizzare uno dei mutui già accesi mentre il progetto di rinascimento potrebbe essere affidato alla Ecologica Pugliese.
Per comprendere la portata dell’affare basti pensare che i leccesi qualche anno fa acquistarono 10 mila metri cubi di sabbia, per altro di provenienza di cava alluvionale e dunque ben diversa da quella marina, pagando 700 mila euro. L’azienda della provincia di Bari proprietaria della sabbia sarebbe invece disposta a cederla a titolo gratuito, a parte ovviamente le spese di trasporto.
E la sabbia è talmente tanta che potrebbe servire anche agli stabilimenti balneari privati che potrebbero accordarsi con il Comune per acquistare una parte dell’enorme quantitativo di arenile.