“Bottega Dalmut” sfonda subito a Pitti Uomo: vincente la linea creata da Leonida Ferrarese

Di strada ne ha percorsa il ragazzino che ha disegnato tutte le divise della New Basket Brindisi, sin dai tempi in cui campeggiava lo sponsor della Prefabbricati Pugliesi, l’azienda di famiglia, fino a quella dell’ultima stagione, quella della semifinale scudetto sfiorata con il marchio Enel. Nel frattempo Leo Ferrarese, 28 anni, ha perfezionato quella che un tempo era solo una passione e che ora diventa il suo lavoro, tanto che la sua prima collezione, con il marchio “Bottega Dalmut”, ha immediatamente attirato l’attenzione sulle passerelle fiorentine di “Pitti Moda”, al punto da essere intervistato dal Corriere della Sera e dal Tg5.
Avrebbe potuto accontentarsi (si fa per dire) di una comoda poltrona nella più grande azienda di costruzioni della regione, la Prefabbricati Pugliesi, amministrata dal papà Massimo, e invece ha scelto subito di percorrere una strada più ripida e piena di insidie, quella della moda.
Si è laureato alla Lumsa di Roma, poi un master all’University of Buckingam di New York, sempre con il sogno di creare una linea tutta sua e con quel marchio, “Dalmut”, che era una specie di “karma” che aveva in testa sin da ragazzino e che voleva a tutti i costi tirare fuori dal cassetto.
La passione per la moda è una cosa insita nel dna, trasmessa dal nonno paterno, Leonida, dal quale dunque non ha ereditato solo il nome. Faceva il bancario ma poi a fine giornata si infilava in un laboratorio di alta sartoria di Nardò. Leo non lo ha mai conosciuto, ma il papà Massimo – rimasto orfano giovanissimo – gli raccontava sin da piccolo di quel nonno così amante dei tessuti e attentissimo ai particolari.


“Bottega Dalmut” ha per ora un primo store che Leo Ferrarese ha voluto a tutti i costi aprire nella sua Francavilla Fontana, perché tutto ha origine da qui, la città della sua famiglia, dei suoi primi studi. Perché è profondamente legato alle sue radici, ma altrettanto determinato ad ampliare immediatamente gli orizzonti. Entro l’anno vorrebbe replicare a Bari, poi a Milano e infine a Londra.
A Francavilla intanto otto sarti, tutti di scuola pugliese, realizzano abiti di lusso su misura cuciti rigorosamente a mano, sino alle asole, e utilizzando tessuti italiani.
Una linea che ha un’impronta giovanile e che riesce ad abbinare l’eleganza con il casual, in un mix che ha subito catalizzato l’attenzione dei visitatori e soprattutto degli esperti di Pitti Uomo dove pure centinaia di stilisti, ogni giorno, propongono i loro marchi.
Leo ha poi aggiunto un elemento in più: ha indossato anche lui i suoi abiti insieme ai suoi modelli. A 28 anni e con un fisico sufficientemente palestrato, se lo può permettere: del resto chi potrebbe testare e indossare un abito meglio di chi lo ha creato?

(Nella foto grande Leo Ferrarese è il terzo da sinistra)