Ordine di chiusura per 15 lidi balneari: restano aperti solo in quattro più Palm Beach

Potrebbe essere un fine settimana traumatico per migliaia di brindisini perché rischiano di trovare molti stabilimenti balneari con i cancelli sbarrati. Il settore Attività produttive del Comune di Brindisi ha firmato una quindicina di provvedimenti di chiusura per lidi privati che si trovano sulla costa a nord del capoluogo. I provvedimenti saranno eseguiti dalla polizia municipale, nei casi di abusivismo edilizio, ma potrebbe vedere anche l’intervento della Capitaneria di porto (per questioni di concessioni), Asl e Nas dei carabinieri (per la somministrazione di cibi e bevande).
Sono quattro su 23 gli stabilimenti balneari che sono risultati in regola sia dal punto di vista urbanistico che demaniale e commerciale: Guna Beach, Hemingway (non a caso gli ultimi nati e dunque già adeguati alle norme), Lido Azzurro di Apani (che ha provveduto per tempo ad accogliere le richieste del Comune, abbattendo le zone considerate abusive) e Lido Malcarne, ossia il primo in zona Materdomini,
In regola anche Palm Beach, la struttura con piscine che non viene inserita nella categoria degli stabilimenti balneari e che da tempo ha iniziato la stagione.
Resteranno aperti, ma sono stabilimenti balneari con statuto speciale, il lido del Carabiniere (addirittura considerato “base logistica”) e la spiaggia della polizia. Chiuso, paradossalmente, lo stabilimento della polizia municipale (ex lido Santa Lucia) e lido Finanze, chiuso da tempo (ma per i rischi di crollo della falesia) lo stabilimento dei vigili del fuoco.
Molti dei titolari dei lidi privi di autorizzazione hanno comunque aperto i battenti, sperando probabilmente che la situazione potesse cambiare all’ultimo momento. Ma ora rischiano sanzioni pesantissime. I controlli dovevano scattare già ieri mattina ma sono stati bloccati dal maltempo.
Nessuna possibilità di apertura – chiarisce l’assessore all’Urbanistica, Lino Luperti – neanche per chi ha ottenuto la sospensiva di fronte a Tar o Consiglio di Stato: “Chi ha ottenuto la sospensiva ha comunque un parere urbanistico negativo e dunque resta chiuso”, spiega Luperti. “Qualcuno fa ancora in tempo a recuperare, ma i tempi sono ormai ristrettissimi. E ora entrano in azione i controlli della polizia giudiziaria”, aggiunge Luperti.
La stagione balneare inizia dunque in maniera molto nebulosa. Lo scorso anno fu condizionata dai divieti legati al rischio di crollo della falesia, quest’anno dalla chiusura degli stabilimenti balneari, alcuni dei quali hanno celebrato il mezzo secolo di vita.
Del resto i titolari delle concessioni hanno avuto il tempo di adeguarsi, visto che sin dalla fine del 2013 fu posto il problema e che la stagione 2014 fu avviata grazie a una proroga delle licenze per consentire lo svolgimento dei lavori.
Probabilmente i proprietari speravano in una nuova proroga e non hanno adeguato le loro strutture. Ora ne pagano le conseguenze, e con loro migliaia di brindisini.