Ridare dignità alla donna per combattere la povertà: la battaglia da un’attivista brindisina di “One”

Il 16 luglio scorso è stato il suo compleanno, lei stessa, Vanda Elisa Gatti, nata a Brindisi, ex studentessa del Marzolla, ma trapiantata a Milano per lavoro, ha suggerito la maniera più gradita, singolare aggiungiamo noi, per ricevere gli auguri: “Se sei sulla mia homepage per augurarmi Buon compleanno, sai che credo in un mondo migliore. Per questo, ti chiedo di firmare la campagna “La povertà è sessista” al seguente link: http://www.one.org/internat…/take-action/poverty-is-sexist/… , io riceverò conferma della tua firma e saranno per me i migliori auguri! Grazie Vanda”.

Vanda, alla fine dello scorso anno, è stata scelta come Youth Ambassador in Italia per One, organizzazione internazionale sostenuta da oltre 6 milioni di membri, co-fondata da Bono Vox (U2) che ha l’obiettivo di porre fine alla povertà estrema attraverso campagne di lobby, sensibilizzazione ed advocacy (www.one.org http://www.one.org/international/youthambassadors/meet-our-youth-ambassadors-in-italy/). “Il 2015 è un anno molto importante”, prosegue il medico brindisino.

“Si è appena conclusa la conferenza sul finanziamento per lo sviluppo di Addis Abeba, a settembre ci sarà la conferenza all’Onu per riscrivere gli Obiettivi di sostenibilità del Millennio e a novembre la conferenza sul clima a Parigi. E’ importante quindi creare consapevolezza nella società civile e parlare di questi temi con i decisori pubblici”. Perciò gli attivisti di One, tra cui Vanda appunto, hanno pensato di lanciare una campagna dal titolo “La povertà è sessista”, per far comprendere l’importanza di dare maggior valore alla donne soprattutto nei paesi in via di sviluppo, e quindi investire nell’empowerment femminile (Link rapporto La povertà è sessista: https://s3.amazonaws.com/one.org/pdfs/poverty_is_sexist_report_it.pdf, link per poter firmare la petizione: http://www.one.org/international/take-action/poverty-is-sexist/?source=othervandagatti). “In occasione della Conferenza sul Finanziamento dello sviluppo, che si è tenuta ad Addis Abeba dal 13 al 16 luglio scorso, noi giovani attivisti di One, abbiamo pensato di inviare un messaggio chiaro al nostro primo Ministro Renzi. Per fare questo, abbiamo preparato una valigia e dei palloncini 50% ed invaso piazza Duomo e la Galleria Vittorio Emanuele a Milano. Il nostro obiettivo è stato ricordare al primo Ministro di garantire il 50% degli aiuti ai paesi meno sviluppati e informare i cittadini di ciò che avverrà nelle prossime settimane. Risultato perfettamente riuscito: i passanti si sono fermati, ci hanno ascoltato e hanno fatto una foto con noi”.

Al giornalista Emiliano Moccia l’attivista One brindisina ha dichiarato (in un’intervista pubblicata il 6 giugno scorso su Corriere Sociale): «Credo che noi giovani possiamo contribuire a cambiare il mondo, a sensibilizzare sia i nostri coetanei sia i leader delle potenze mondiali a pensare ad un mondo diverso, più giusto, specialmente quando si parla di diritti dei bambini, delle donne o della fame che colpisce milioni di persone. Perché non dobbiamo dimenticare che siamo tutti degli esseri umani, dipende solo da che parte del mondo nasciamo. E’ una questione di fortuna». Nell’articolo si continua a leggere: “Vanda Elisa Gatti è originaria di Brindisi, ma per lavoro vive a Milano. Ha fatto esperienze in Africa in alcune missioni umanitarie e ha visto con i suoi occhi cosa vogliono dire parole come sofferenza, povertà, fame. Per questo presta volontariamente il suo impegno affinché il mondo cambi. E crede che questo sogno possa concretizzarsi.

E come lei ci credono altri 250 giovani attivisti arrivati dai Paesi del G7, di cui 30 sono italiani e sono stati selezionati tra centinaia di candidati europei come «Youth Ambassador» di ONE, un’organizzazione internazionale, fondata da Bono Vox, il cantante degli U2, sostenuta da oltre 6 milioni di membri che realizza campagne di sensibilizzazione e svolge attività di pressione per porre fine alla povertà estrema e alle malattie prevenibili, in particolare in Africa. Arrivano da Milano, Roma, Napoli, Treviso, Caserta ed altre città. Hanno un’età che oscilla tra i 20 ed i 30 anni e, soprattutto, hanno un sogno comune. «Desideriamo – hanno detto i giovani ambasciatori italiani – che il Primo Ministro Renzi e gli altri leader del G7 preparino il terreno per un’agenda dello sviluppo con obiettivi ambiziosi, che mettano le bambine e le donne al centro dello sviluppo e che garantiscano che gli aiuti allo sviluppo vadano ai più poveri del mondo». Anche l’Ansa, il 12 luglio scorso, ha pubblicato un’intervista a Vanda Gatti, che ha dichiarato: “Il Summit di Addis Abeba è un’opportunità storica unica per la lotta contro la povertà estrema. Per eliminare la povertà è fondamentale garantire che sia data priorità ai paesi e alle persone più bisognose. Ecco perché è importante che Renzi investa il 50% degli aiuti nei paesi meno sviluppati”.

Daniela Napoletano