I tre vigili “ribelli” dovranno rassegnarsi a lasciare la divisa: il Tribunale rigetta definitivamente il loro ricorso

I tre vigili urbani che avevano aperto un contenzioso con il Comune di Brindisi dopo essere stati trasferiti dalla polizia municipale agli uffici di Palazzo di Città, hanno definitivamente perso la loro battaglia: il Tribunale di Brindisi, in composizione collegiale (presidente relatore Domenico Toni, giudici Francesco De Giorgi e Maria Cristina Mattei) ha rigettato il ricorso presentato da Vincenzo Mione, Vincenzo Carella e Giancarlo Prezzemolo confermandonla sentenza emessa dal giudice del lavoro nello scorso mese di giugno.
I vigili sostenevano che il trasferimento avrebbe comportato per loro un danno di immagine ed economico.
I giudici hanno rilevato intanto che nell’ottobre dello scorso anno furono gli stessi tre vigili a chiedere di lasciare la polizia municipale per essere trasferiti negli uffici del Comune.
Inoltre che non esiste alcun danno d’immagine legato al trasferimento e all’abbandono della divisa: “Non c’è alcuna prova che i conoscenti dei tre vigili discutano (o abbiano discusso) delle ragioni per le quali i tre abbiano mutato inquadramento professionale”, sostengono i giudici. I quali rilevano come non esista alcuna prova che i tre abbiano effettivamente subito un dannp economico dal trasferimento.
Non ci sono neanche prove – come ipotizzato dai vigili – che il trasferimento possa pregiudicare eventuali possibilità di assunzioni in altri comuni della Provincia di Brindisi, semplicemente perché non hanno mai presentato alcuna domanda.
I tre a febbraio avevano ricevuto l’ordine di lasciare la polizia municipale per entrare in servizio come funzionari nei settori Ambiente (Carella e Mione) e Casa (Prezzemolo).
Mione, Carella e Prezzemolo erano tre dei sette vigili che nel mese di ottobre 2014 avevano chiesto loro stessi la mobilità. Ora il loro trasferimento è definitivo.