Spesi 84 mila euro per ristrutturare le mura messapiche, ma quelle pericolanti non sono state toccate. E i Beni Monumentali chiedono altri 30 mila euro al Comune

A gennaio si sono svolti i lavori di restauro e consolidamento delle Mura messapiche di corte Capozziello. Si tratta di una delle opere appaltate alla Tieffe Costruzioni di Bari e che rientravano nella “manutenzione straordinaria di immobili ricadenti nell’itinerario storico-turistico del sistema strategico difensivo di Brindisi”, realizzati sotto l’egida del settore Beni monumentali del Comune di Brindisi. Costo per il restauro delle mura crollanti: 84 mila euro, costo complessivo dei restauri, un milione e mezzo di euro che saranno anticipati dal Comune di Brindisi e poi dovrebbero essere rimborsati dalla Regione.
Quando a gennaio sono stati realizzati i ponteggi in corte Capozziello e lungo via Camassa si pensava che finalmente sarebbe stato risolto il problema del muro che sta crollando lungo la scalinata che porta a piazza Santa Teresa, da anni inagibile. E invece, come si può vedere dalle foto, la parte più antica delle mura non solo non è stata restaurata ma addirittura presenta crepe ancora più ampie che lasciano temere crolli da un momento all’altro.
Per quale motivo i lavori (svolti sempre sotto il controllo dei Beni Monumentali) non hanno riguardato la parte pericolante del muro? Gli 84 mila euro sborsati per la ristrutturazione come sono stati utilizzati? Solo per sistemare la parte di muro integra e potare la vegetazione?
La risposta dovrebbe arrivare da un fogliello A4 incollato su un segnale, datato febbraio 2015, nel quale si prende atto che “è stato rilevato che lungo il muro di contenimento risulta uno stato fessurativo importante di tipo sub-verticale dovuto a fenomeni di spaiamento della sub muratura”. In sostanza ci dicono che solo a lavori iniziati si sono accorti di ciò che tutti sapevamo (e di cui stentiamo a credere che il responsabile dei Beni Monumentali non si fosse accorto), ossia che il muro sta crollando e che proprio per quello erano stati previsti lavori di ristrutturazione. Dunque aspettiamoci altri soldi e un altro appalto.
Per la verità aveva suscitato perplessità anche il primo, misterioso intervento, compiuto nell’ambito dell’appalto milionario: quello sul Bastione San Giacomo che in verità era stato completamente rimesso a nuovo pochissimo tempo prima.
Intanto il Comune è già pronto a sborsare altri quattrini ai Beni monumentali: 29mila euro per una serie di non meglio definiti lavori di manutenzione “su alcuni immobili di carattere culturale e siti archeologici”. Altri 29mila euro che il Comune ha provveduto a stanziare con una determina (la numero 24 del Servizio Beni monumentali) e che saranno pagati all’impresa che vincerà l’appalto. Che di sicuro non sarà l’ultimo.