Consales: “Per Flavia niente ostentazione ma solo il saluto della città”. Il sindaco risponde a Senza Colonne

Dal sindaco Mimmo Consales riceviamo e pubblichiamo una nota in risposta al nostro articolo dal titolo “Tutti sul palco di Flavia, in una città in cui lo sport è stato cancellato”

Caro Direttore, conosco sin troppo bene la mia città ed i miei concittadini ed ero certo che qualcuno avrebbe cercato di trasformare un semplice saluto di Brindisi a Flavia Pennetta (e viceversa) in un tentativo di ottenere visibilità attraverso la splendida affermazione sportiva della nostra campionessa. Ciò che mi sorprende, invece, è che sia stato proprio tu a farlo, visto che ti considero un giornalista particolarmente attento a saper interpretare correttamente gli eventi. Stasera chi ti scrive non cercherà nessuna frase ad effetto ed ho voluto fermamente che il tutto si limiti ad un semplice saluto. Niente spettacolo e nessuna ostentazione di chissà cosa. Un saluto, che Flavia merita per quello che ha fatto e che i brindisini vogliono attribuirle per come è riuscita a farli sognare. Pensi davvero che qualcuno possa accreditarsi il merito di aver realmente favorito il successo irripetibile di Flavia? Se la Pennetta ha ottenuto questo risultato è solo per le sue innate qualità sportive e per un carattere forte e determinato. Siamo d’accordo.

Ma perché mortificare il ruolo della sua città, del suo circolo, della sua gente. Perché dimenticare che proprio Brindisi ha saputo (solo pochi mesi fa e grazie al contributo determinante del Comune) primeggiare organizzando nel migliore dei modi la Fed Cup con gli Stati Uniti (ed eravamo pronti ad ospitare anche la Coppa Davis). Perché ignorare che abbiamo una squadra nel massimo campionato nazionale di basket grazie ai sacrifici ed all’impegno di ciascuno di noi. Perché dimenticare che abbiamo tentato in tutti modi di salvare il calcio, scegliendo (sia pure per un brevissimo periodo…) di parlare anche con gente come Flora. Perché non ricordare che il ticket sull’utilizzo degli impianti sportivi ci viene imposto e non è una scelta di chi amministra la città. Perché non dire che gli impianti sportivi ci sono e che spesso vengono resi inagibili grazie ai teppisti che agiscono indisturbati. E visto che ti riconosco gran coraggio, perché non dire che il calcio è morto a Brindisi anche grazie ad una presenza invadente e sospetta di cosiddetti ultras sin troppo immischiati in vicende calcistiche ed extracalcistiche.

Circa il futuro della nostra città è legittimo il tuo desiderio di avere al governo qualcuno come Flavia che potrà regalarci una “botta di vita”. Nel frattempo perché non avere un atteggiamento un po’ meno qualunquistico e disfattista? Sai bene che ho sempre fatto tesoro anche dei tuoi consigli così come di tutti coloro che vogliono realmente bene a questa città. Quanto al sottoscritto, una volta esaurito il mio impegno pubblico, tornerò immediatamente a fare il “soldato semplice”, lontano dai riflettori e convinto di aver lavorato anima e corpo per la mia città. Saluti

Mimmo Consales

Caro sindaco, il discorso che tentavamo di fare era forse un po’ più profondo e radicato nel tempo e non riguarda certo né solo lei né solo la sua gestione della città. Ma mi rendo conto che solo sfiorare certe note provoca reazioni nervose, forse legate al momento difficile che questa Amministrazione sta vivendo e sinceramente me ne duole. Ma questa abitudine di attribuirsi i meriti per le cose che vanno bene e scaricare sugli altri la responsabilità di quelle che vanno male è un gioco superato che alla fine porta a perdere e finisce male. Con immutata stima.

Gianmarco Di Napoli