De Sanctis, un grande attore dietro una lapide sbiadita del cimitero di Brindisi/VIDEO

“Ha vissuto un lungo e glorioso ciclo di vita e come l’ha iniziato a Brindisi nascendo, ha voluto che a Brindisi riposassero le sue spoglie. Partito di là, là è ritornato per sempre. I concittadini ne venerino la memoria ché egli è un grande esempio di volontà e di fede negli ideali dell’Arte e della Patria. E con essi lo venerino gli italiani”: sono le ultime righe di un articolo apparso su una rivista nazionale nel 1954 all’indomani della morte di Alfredo De Sanctis, uno dei più grandi attori teatrali della prima metà del Novecento e nella cui compagnia esordì una giovanissima Paola Borboni.
Evidentemente però quell’invito a ricordare il concittadino illustre non è mai stato colto dai brindisini: il povero loculo comunale nel quale 61 anni fa vennero collocati provvisoriamente i resti di De Sanctis, in attesa di una tomba più adeguata al suo blasone, è rimasto lo stesso. Evidentemente l’Amministrazione comunale dell’epoca si dimenticò presto di lui e così per ricordarlo c’è ormai solo una lapide di marmo con incisi il nome e il cognome, senza una foto e neanche le date della nascita e della morte e senza, ovviamente, alcun riferimento al ruolo che ha avuto nel teatro e nel cinema italiani.
La segnalazione arriva via Facebook da Antonio Mingolla, studioso di arte e di storia brindisina. Una scoperta avvenuta quasi per caso perché quella lapide ormai illeggibile si trova proprio sopra la tomba del suo bisnonno, in un angolo dimenticato del cimitero vecchio, lungo il muro di cinta che costeggia il retro della chiesetta.
Alfredo De Sanctis nacque a Brindisi nel 1866 da una famiglia di comici girovaghi. Il padre Pio era un guitto che amava far ridere il pubblico interpretando Pulcinella e della compagnia facevano parte quasi esclusivamente moglie, fratelli, figli e nipoti.
La carriera teatrale di Alfredo iniziò dopo aver fallito gli studi in medicina ed esser tornato a casa per sostituire il suggeritore che aveva all’improvviso abbandonato la compagnia. Fu il padre a insegnargli tutti i mestieri del teatro: da suggeritore a bigliettaio, da caratterista a primo attore. Poi il grande salto a Bologna dove la sua cadenza dialettale brindisina gli rese difficili i primi anni della carriera. Fondò sue compagnie teatrali e sposò la bella attrice salernitana Alda Borelli.Partecipò a cinque film tra i quali il famoso “Processo e morte di Socrate” del 1939. Trionfò a Parigi e in importanti teatro di mezza Europa cimentandosi nel teatro d’avanguardia e nel dramma psicologico.
Ritiratosi dalle scene, vi tornò a 85 anni e stupì le nuove generazioni per la lucentezza delle sue recitazione.
Pur essendo stato lontano per tanti anni dalla sua terra, non dimenticò mai Brindisi e qui, per sua precisa volontà, venne sepolto. Forse mai avrebbe pensato che la sua città lo avrebbe cancellato dietro una povera lapide sbiadita, dimenticandosi di lui.

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