Quattro giunte, 26 assessori e tre vicesindaci in tre anni: il record di Consales. E potrebbe non finire qui

Antonio Manfreda, con delega ai Servizi sociali, è l’assessore numero 26 nominato nei 1225 giorni della giunta Consales: un record assoluto per Brindisi, almeno da quando è stata introdotta l’elezione diretta del sindaco. Il suo predecessore, Domenico Mennitti, in sette anni di guida della città (in due diverse consiliature, con il secondo interrotto dalle sue dimissioni per motivi di salute) nominò in tutto 22 assessori e con una differenza fondamentale: all’epoca la giunta era composta da 12 persone mentre ora è ristretta a nove.
Sembra passata una vita dal 18 maggio 2012, giorno di insediamento del “Consales I”. Di quella giunta sono rimasti solo due assessori, i “fedelissimi” del sindaco: l’avvocato Carmela Lomartire, con delega al Bilancio, sopravvissuta persino al tracollo (e ai probabili errori commessi) dello sforamento del patto di stabilità, e Lino Luperti, in pianta stabile al timone dell’Urbanistica da tre anni e mezzo.
Quel 18 maggio di tre anni fa Consales scelse come vicesindaco, con delega alle Attività produttive Paola Baldassarre, all’epoca inserita nell’Udc di Massimo Ferrarese il cui apporto era stato decisivo (il cosiddetto Laboratorio) per portare il giornalista sullo scranno più alto di piazza Matteotti. La Baldassarre meno di tre anni dopo, il 3 febbraio 2015, sarebbe stata una dei primi testi dell’accusa nel processo contro Consales, ancora in corso.
Di quella prima giunta fanno parte anche Vincenzo Ecclesie (Lavori pubblici), Francesco Cannalire (Programmazione economica), Marika Rollo (Servizi sociali), Antonio Nacci (Contratti), Antonio Giunta (Politiche giovanili), Dolores Fiorentino (Ambiente).
Il primo cambiamento in corsa avviene il 23 gennaio 2013 quando Consales revoca la delega alla Fiorentino (Sel) per assegnarla a Giampaolo D’Onofrio (Impegno sociale). In questo modo evita che D’Onofrio e Manfreda, eletti con Sel ma legati a Carmelo Palazzo, passino all’opposizione. Nella stessa giornata Consales sistema anche il consigliere Francesco Renna, in fibrillazione per essere rimasto fuori dalla giunta, inventando per lui una delega speciale alla “Promozione turistica dei prodotti locali di eccellenza”.
Il mese successivo, il primo vero colpo di scena: l’11 febbraio 2013 Consales dichiara terminata l’esperienza della sua giunta, durata 269 giorni. Il sindaco è stato già travolto dalla prima tempesta giudiziaria, quella relativa alla News. Il Consales II vede la sostituzione della Baldassarre (sua principale accusatrice) con Raffaele Iaia (poi travolto da disavventure giudiziarie), quella di Francesco Cannalire con Giuseppe Miglietta e quella di Nacci con Luigi Casciaro. Consales conferma la super delega a Renna e ne inventa un’altra per Bruno Mitrugno, ex presidente della Caritas Diocesana, come “consigliere per le problematiche dei più deboli e degli immigrati”. Vincenzo Ecclesie viene nominato vicesindaco. Il secondo.
Il Consales II resta in carica 316 giorni perché alla vigilia di Natale 2013 il sindaco dichiara decaduta anche questa sua seconda amministrazione, per altro in un momento in cui l’alleanza con Massimo Ferrarese comincia a traballare. Il 24 dicembre Consales ritira tutte le deleghe. E stavolta non ci sarà un rimpasto ma un rivoluzionamento totale.
Il Consales III nasce il 28 gennaio 1014 senza centristi e con un consiglio del sindaco agli ex colleghi giornalisti: “Io domani titolerei: il centrosinistra propone una grande giunta”. Gli uomini di Ferrarese restano fuori, con una sorta di sostegno esterno condizionato però dai risultati. Come vicesindaco (il terzo) Consales sceglie un personaggio forte, andando a ripescare nel dimenticatoio della politica Pino Marchionna che negli anni Novanta era stato uno dei più giovani sindaci d’Italia. Conferma i soliti Lomartire e Luperti e poi tutti nuovi: Fernando Contaldi (Igiene), Antonio Colucci (Lavori pubblici), Antonio Ingrosso (Scuola), Maria Carbonara (Servizi sociali), Teodosio Prete (Attività produttive).
La “giunta del sindaco”, o come suggeriva lui, “la grande giunta” però dura ancora di meno delle precedenti: solo 183 giorni (di cui 52 tra sabati e domeniche). Troppo forte sono il pressing dei partiti, i malumori dei gruppi, che non gradiscono assessori esterni alla politica. Così il 30 luglio 2014 finisce anche il Consales III e viene varato il Consales IV: “Prometto che sarà l’ultima della mia consiliatura”, assicura al momento dell’insediamento. Si ritorna alla politica e rientrano anche i centristi. Restano gli inamovibili Lomartire e Luperti oltre a Marchionna (confermato vicesindaco) e Ingrosso. Entrano Antonio Monetti (Ambiente), Cosimo D’Angelo (Lavori Pubblici). Alfredo Sterpini (Servizi sociali), Gioacchino Margarito (Scuola) e Giuseppe De Maria (Attività produttive).
Tutto finito? Neanche per idea: il 4 giugno, con una decisione a sorpresa, Pino Marchionna si dimette dalla giunta “per motivi di lavoro” e lascia scoperta la carica di vicesindaco. Il 24 giugno entra in giunta l’assessore numero 25, Ugo Poli, con delega alla Programmazione economica. Non trascorrono neanche due mesi che arriva l’assessore numero 26, Antonio Mandreda, che prende il posto di Sterpini ai Servizi sociali. L’11 settembre vengono ufficializzate le dimissioni di Antonio Ingrosso che lascia la delega allo Sport gestita in verità (e utilizzando un eufemismo) piuttosto in ombra.
All’orizzonte ora c’è il rischio di un “Consales V”, almeno questo vorrebbe il governatore Michele Emiliano che è anche segretario regionale pugliese di quel Pd che di fatto ha preso in larga parte le distanze dal sindaco di Brindisi e che non si capisce bene se desideri davvero che questa consiliatura vada avanti.
Furono soltanto 22 in tutto, si diceva, gli assessori nominati da Domenico Mennitti in sette anni, due consiliature e nonostante la giunta avesse tre unità in più rispetto a quella attuale. Il Mennitti I partì nel 2004 con Paolo Chiantera (vicesindaco), Mario Pennetta, Giorgio Caiulo, Antonio D’Autilia, Mauro D’Attis, Massimo Ciullo, Cesare Mevoli, Pietro Santoro, Cosimo Elmo, Angela Nozzi, Claudio Niccoli e Consiglia Tau. Tra il 2005 e il 2009 uscirono Caiulo, D’Onofrio, Nozzi, Niccoli e Tau sostituiti da Saverio Testini, Raffaele De Maria, Pasquale Dagnello, Claudio Bruno e Teodoro Scarano. Il Mennitti II nacque nel 2009 con il secondo mandato e si concluse due anni dopo con le dimissioni del sindaco malato. Era composto da Mauro D’Attis (vicesindaco), Mario Pennetta, Antonio Bruno, Cosimo Elmo, Paolo Chiantera, Gabriella Dell’Aquila, Cosimo De Michele, Francesco Renna, Cesare Mevoli, Massimo Ciullo, Teodoro Scarano e Teo Titi.
“Consales cambia i suoi assessori con la stessa facilità con cui si cambiano gli indumenti intimi”, commentò un giorno Mauro D’Attis che della giunta Mennitti fu l’ultimo vicesindaco e che guida un’opposizione in realtà abbastanza sfilacciata. In realtà si ha l’impressione che la città rischi davvero di rimanere in mutande.
Gianmarco Di Napoli