Un bagno di folla per ricordare il sorriso di Matteo

di Alessandro Caiulo

Un bagno di folla ricordando Matteo, presso il teatro della Parrocchia San Vito martire al rione Commenda in Brindisi,  per una serata dedicata al ricordo di Matteo Farina (1990-2009), giovane brindisino, che ha trascorso la sua breve ma intensa vita terrena effondendo, con la gioia di vivere, una profonda testimonianza di fede resa adulta dall’esperienza della malattia che lo ha portato alla morte a soli 19 annidi età.
La serata, promossa dall’Apostolato della Preghiera dell’Arcidiocesi di Brindisi-Ostuni e dall’Associazione Matteo Farina, è stata incentrata sulla proiezione di un film- documentario sulla vita del giovane dal titolo “Matteo: dono di Dio”: la sua infanzia, la sua adolescenza e l’eredità lasciata ai familiari, agli amici, a coloro che hanno avuto la fortuna di conoscerlo , ma anche e soprattutto alla miriade di persone cui Matteo continua ancora oggi a parlare e a trasmettere una straordinaria testimonianza di fede gioiosa e profonda, grazie agli innumerevoli scritti lasciati: poesie, preghiere, articoli di quotidiani locali, lettere, compiti in classe..…un vero e proprio tesoro di spiritualità cui attingere.
Il film-documentario è stato realizzato dal regista brindisino Giovanni Politi, avvalendosi delle testimonianze di parenti, amici e docenti del giovane intervallate dalla lettura di alcuni brani di poesie composte da Matteo che sono state simpaticamente declamate dal piccolo Samuele, figlio del regista!
Sin da un’ora prima l’inizio dello spettacolo, il teatro era completamente gremito da un pubblico molto vario. Molti i sacerdoti, i religiosi e le religiose presenti insieme all’Arcivescovo della Diocesi di Brindisi- Ostuni Mons. Domenico Caliandro il quale, nel suo breve intervento al termine del film, dichiarava che Brindisi vanta sì i natali di un grande Santo e Dottore della Chiesa come san Lorenzo, ma che oggi la società attuale e soprattutto i nostri giovani, hanno bisogno di modelli di santità validi e credibili, calati nella realtà e nella normalità di tutti i giorni ma, al tempo stesso, testimoni autentici e gioiosi dei valori evangelici… Matteo è stato tutto questo, anche nella terribile malattia, non ha perso mai la serenità e la gioia di vivere che lo caratterizzava, ma anzi infondeva coraggio in tutte le persone, a partire dai suoi familiari, che gli sono stati accanto fino all’ultimo. (Dai suoi scritti: ”Abbattersi non giova a nulla, dobbiamo essere felici e dare sempre gioia. Più gioia diamo, più gli altri sono felici. Più gli altri sono felici, più siamo felici noi.”)
L’arcivescovo, concludendo l’intervento, ha auspicato la rinascita della città e della comunità brindisina proprio attraverso l’esempio di questa straordinaria giovane figura di santità.

All’evento erano presenti anche molti docenti di varie scuole brindisine, il coro dei ragazzi della “Ave Maris Stella”, parrocchia di Matteo, che hanno chiuso la serata con il canto “Tu sei”, ma soprattutto spiccava e sorprendeva la presenza di tanti giovani che sono stati profondamente toccati dalla testimonianza di vita di Matteo, proprio perché percepito come uno di loro; del resto in uno dei suoi scritti Matteo stesso auspicava:”….spero di riuscire a realizzare la mia missione di “infiltrato” fra i giovani, parlando loro di Dio (illuminato proprio da Lui), perché credo che solo un giovane possa riuscire a parlare ad un altro giovane…osservo chi mi sta intorno, per entrare tra loro silenzioso come un virus e contagiarli di una malattia senza cura, l’Amore!”. E così è stato e continua ad essere: sono gli stessi amici e compagni di Matteo ad averne già percepito l’esempio: lo pregano, lo sentono a loro vicino e lo fanno conoscere agli altri. Vale per tutti la testimonianza resa nel film dal suo amico Roberto che ci racconta di come Matteo sia stato già in vita un punto di riferimento per lui e gli altri amici della comitiva e, dopo la sua morte, continui ancor di più ad esserlo e ad orientare le scelte e le azioni di chi si rivolge a lui con la preghiera.
A questo proposito è da sottolineare la commossa e sentita testimonianza resa nel corso del film da Salvatore Giuliano preside dell’Itis “Ettore Maiorana” frequentato da Matteo, che avverte ancora oggi la presenza del giovane alunno al suo fianco, nella scuola, nei progetti e nelle innovazioni che Matteo stesso aveva incoraggiato il preside ad intraprendere.
E’ stato molto toccante e commovente, in chiusura di serata, l’intervento improvvisato di Miky, padre di Matteo, che si è rivolto alla gran folla di giovani presenti in sala spronandoli a lasciarsi consigliare e guidare nel corso della loro vita dai sacerdoti, come ha fatto Matteo con vari sacerdoti e guide spirituali che si sono succeduti al suo fianco. (Era presente tra l’altro in sala Padre Antonino Colasanti, figlio spirituale di San Pio, che è stato, fino al suo trasferimento in altra sede, confessore e padre spirituale di Matteo; con Padre Antonino Matteo ha anche vissuto durante l’adolescenza, l’esperienza di bellissimi ritiri spirituali che lo hanno formato e arricchito di una spiritualità sempre più adulta. E’ stato proprio Padre Antonino a impartirgli l’ultima Eucaristia il 13 aprile 2009, Lunedì dell’Angelo. (Matteo nascerà al cielo il 24 aprile.)
Andati a ruba a fine serata i dvd del film presentato e le ultime copie della biografia del giovane Matteo “Il sorriso della fede” di Antonella Calò. Ma è già in stampa la seconda edizione che arriverà prima di Natale nelle librerie.
Poiché molta gente, arrivata in teatro nel corso della serata non è riuscita ad entrare per la folla accalcatasi sulle scale antistanti l’ingresso del teatro, è stata richiesta da più parti una replica dell’evento che sarebbe auspicabile visto il successo ottenuto e la curiosità e l’interesse suscitato in tanti ambiti anche non strettamente religiosi.
Ciò dimostra che il suo zelo evangelizzatore, che lo porterà ad offrire le sue sofferenze e la sua morte per la salvezza delle anime e la conversione dei cuori, si rivela oggi più che mai, a distanza 6 anni dalla sua nascita al cielo, efficace e produttivo avendo toccato il cuore di tanta gente assetata di conoscere meglio la sua storia e la sua fulgida testimonianza di una fede semplice e straordinaria al tempo stesso!
Profetica appare a tal proposito la preghiera che rivolge al Padre nella sua poesia “Perché”:
“…Mio Dio ho due mani, fa che una sia sempre stretta a te
sicchè in qualunque prova io non possa mai allontanarmi da te,
ma stringerti sempre più;
e l’altra mano, ti prego, se è tua volontà,
lasciala cadere nel mondo…
perché come io ho conosciuto te per mezzo di altri
così anche chi non crede possa conoscerti attraverso me
Voglio essere uno specchio, il più limpido possibile,
e, se è tua volontà, riflettere la Tua luce nel cuore di ogni uomo!
Grazie, per la vita.
Grazie, per la fede.
Grazie, per l’amore.
Sono tuo” (Matteo Farina)